domenica 16 marzo 2025

FIDCA Udine: 16/03/2025 Cividale del Friuli-Commemorazione Cacciatori e Festa Unità Nazionale17/03/2025

La FIDCA di Udine ha partecipato con il presidente della sezione Antonello Quattrocchi ed il vice-presidente Valter Bortolotti e la socia Anna Cagnin,assieme al sindaco ed altre autorità comunali e di Associazioni d'Arma,Associazione del Fante,ecc,p resente anche Mario Petrillo ex commissario della Polizia di Stato gia' a guida del Commissariato di Cividale,ecc. alla Cerimonia dell'Anniversario della Fondazione dei Cacciatori delle Alpi voluta fortemente dal Presidente Nazionale dei Cacciatori Vincenzo Verdino-Socio Onorario della FIDCA di Udine.L'alzabandiera si e' svolta senza disturbi metereologici e l'intervento delle Autorità si e' tenuto dopo le note del Silenzio in Ricordo dei Caduti Italiani.

In occasione del 166° anniversario della fondazione del Corpo dei Cacciatori delle Alpi e del 164° anniversario della nascita del Regno d'Italia

Le origini della divisione risalgono a quelle della Brigata fanteria "Cacciatori delle Alpi", creata l'14 marzo 1860 dall'incorporamento dei Cacciatori delle Alpi volontari nel 51º e 52º Reggimento fanteria "Alpi" dell'Armata Sarda che avevano preso parte alla seconda guerra di indipendenza.

E stata ricordata anche l'Unità Nazionale ed il Tricolore!

Storia:

Il 17 marzo si celebra la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Una grande festa in occasione della ricorrenza in cui è stato proclamato il Regno d’Italia.

17 MARZO 1861: VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA

«Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue:
Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia . Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli Atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge dello Stato».
Dat. a Torino, addì 17 marzo 1861.

Ci vollero altre tre guerre  (la Terza Guerra d'Indipendenza, la Guerra Franco-Prussiana e la Prima Guerra Mondiale)  per vedere l'Italia tutta, finalmente unita!





Ass,ne del Fante,Valter Bortolotti FIDCA ed trombettista 













FIDCA NON DIMENTICA!   ONORE SEMPRE AI SOLDATI ITALIANI!

lunedì 24 febbraio 2025

FIDCA Udine : 23/02/2025 Ricordo della Grande Guerra nelle Valli del Natisone.

 L'amico e dirigente FIDCA di Udine-Stefano Cagnato- ha voluto percorrere i sentieri di guerra dove hanno combattuto i Soldati Italiani,portando a loro Onore la Bandiera Nazionale della FIDCA! 

 FIDCA NON DIMENTICA!

Vada a questi uomini il nostro perenne Ricordo. Rilevo l'alta sensibilità umana e del rispetto storico del nostro amico Stefano Cagnato.

Il suo percorso a piu' di 100 anni dalla fine della Guerra Mondiale Porta il segnale del NON DIMENTICARE!

Per capire cosa sia successo, come venne combattuta la guerra e quali furono le posizioni dell'esercito italiano in questa porzione di territorio è possibile visitare il Museo all'aperto del Kolovrat "la terza linea di difesa italiana", sull'omonimo altopiano al confine tra Italia e Slovenia. 




Stefano Cagnato con Bandiera FIDCA


 

sabato 15 febbraio 2025

FIDCA Udine : Ricordo di Maria Plozner di Daniele Asero

 

Maria Plozner


"unica donna a cui l'Esercito Italiano ha dedicato una caserma "

 

Maria Plozner Mentil

Timau, 1884 – Paluzza, 15 febbraio 1916

Medaglia d'oro al valore militare alla memoria

 

«Madre di quattro figli in tenera età e sposa di combattente sul fronte carsico, non esitava ad aderire, con encomiabile spirito patriottico, alla drammatica richiesta rivolta alla popolazione civile per assicurare i rifornimenti ai combattenti in prima linea.

Conscia degli immanenti e gravi pericoli del fuoco nemico, Maria PLOZNER MENTIL svolgeva il suo servizio con ferma determinazione e grande spirito di sacrificio ponendosi subito quale sicuro punto di riferimento ed esempio per tutte le "portatrici carniche", incoraggiate e sostenute dal suo eroico comportamento.

Curva sotto il peso della "gerla", veniva colpita mortalmente da un cecchino austriaco il 15 febbraio 1916, a quota 1619 di Casera Malpasso, nel settore ALTO BUT ed immolava la sua vita per la Patria.

Ideale rappresentante delle "portatrici carniche", tutte esempio di abnegazione, di forza morale, di eroismo, testimoni umili e silenziose di amore di Patria. Il popolo italiano Le ricorda con profonda ammirata riconoscenza.»

 

Maria Plozner nasce a Timau nel 1884 e il 9 gennaio 1906 sposa Giuseppe Mentil, anch'egli di Timau, dal quale ebbe quattro figli.

Negli anni della prima guerra mondiale, con i figli piccoli e il marito al fronte sul Carso, risponde, come molte altre donne del luogo, all'appello fatto dell'esercito che richiedeva dei volontari per trasportare i rifornimenti dalle retrovie alla prima linea; diventa così una portatrice, come recita la motivazione della medaglia d'oro al valor militare, diventando un esempio per altre donne che vicino al fronte, daranno man forte ai combattenti.

 

Il 15 febbraio 1916, mentre si stava riposando assieme all'amica Rosalia Primus Bellina di Cleulis, viene colpita da un cecchino austriaco; trasportata all'ospedale di Paluzza spira il giorno dopo.

 

Il funerale viene celebrato con gli onori militari, seppellita a Paluzza. Il 3 giugno 1934 il corpo viene trasferito nel cimitero di guerra di Timau e successivamente nel tempio Ossario dello stesso vicino ai resti di altri 1 763 caduti sul fronte.

 

Alla sua memoria viene dedicata nel 1955 una caserma nel comune di Paluzza (unica caserma dell'Esercito Italiano dedicata ad una donna).

La caserma viene dismessa nel 2001 e ceduta al Comune che ne demolisce una parte pericolante lato strada che porta al vicino confine austriaco.

Il resto della caserma viene riconvertito ad uso sede del locale del Gruppo Alpini, Soccorso Alpino per addestramento unità cinofile, Protezione Civile e sede di una società sportiva.

 

Nel 1997 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro le ha conferito con "Motu Proprio" la medaglia d'oro al valor militare, come rappresentante di tutte le Portatrici.

 

 ONORI SEMPRE !!!NOI NON DIMENTICHIAMO!


FIDCA Udine: Oslavia (GO) 15 Febbraio 2025 Riapertura Solenne Sacrario Militare

 Oggi e' stato riaperto con Cerimonia Ufficiale, dopo importanti lavori di ristrutturazione, il Sacrario Militare di Oslavia.

Fidca presente con il Vice-presidente Valter Bortolotti e l'amico Referente Provincia di Gorizia Guerrino

 Demarchi con Bandiera Fidca, hanno rappresentato tutti gli amici della Federazione, in una giornata

 non piovosa ma molto fredda con forti venti si stima la presenza con centinaia di persone  e reparti

 armati inoltre Autorità e molte Associazioni e rappresentanze a vari livelli.



Sacrario di Oslavia


 

Storia . da Wikipedia

Il complesso del sacrario occupa un'area triangolare, con una grande torre centrale e tre torri minori posizionate ai vertici del triangolo. Tutte le torri sono collegate da gallerie sotterranee e ciascuna di esse ospita loculi e cripte. La struttura, imponente e austera, richiama l’aspetto di un fortilizio, conferendo un’immagine di solidità e rigore. Le torri laterali custodiscono i resti dei caduti non identificati, tumulati in tre grandi ossari centrali, mentre lungo le pareti delle gallerie interne sono collocati i loculi dei soldati identificati. In totale, sono ricordati circa 20.000 caduti, di cui 138 di nazionalità austro-ungarica. Altri 37.000 soldati rimasti senza nome, di cui 539 non italiani, riposano negli ossari centrali delle torri laterali.

Il ministro Crosetto al rinnovato sacrario di Oslavia

Rimessa a nuovo e riaperta al pubblico la lunga scalea che conduce a quota 153, uno dei luoghi della Prima guerra mondiale---ONORI SEMPRE AI SOLDATI ITALIANI!!!!


Bortolotti con Bandiera FIDCA


Demarchi e Bortolotti FIDCA Udine

Bortolotti Valter



martedì 11 febbraio 2025

FIDCA Udine : 10 Febbraio 2025 Udine - Giorno del Ricordo

 La Sezione FIDCA di Udine ha partecipato alla Cerimonia del Giorno del Ricordo con gli amici e soci :

Quattrocchi,Pipere,Bortolotti,Benussi ed in doppia rappresentanza con la dottoressa Renata Capria

 d'Aronco  Presidente del Club per l'Unesco di Udine -Socia Onoraria FIDCA- ed altri amici Rispettosi

 del Ricordo e della Storia Umana dei nostri fratelli Giuliano-Istriano e Dalmati.

Fidca sempre al fianco dell'ANVGD guidata dalla splendida Bruna Zuccolin -presente fra tutti anche

 Bruno Bonetti ed altri Soci e quadri dirigenti dell'ANVGD.






Nelle Giornate precedenti l'evento ulteriori azioni oltraggiose si sono verificate nella Foiba di Basovizza Monumento Nazionale. Le provocazioni e l'ignoranza persistono, ma noi invece continuiamo ad essere presenti ed a mantenere viva la Memoria ma sopratutto a non far dimenticare quella pagina di Storia e di sofferenze che alcuni vogliono nascondere.





Bortolotti-Benussi-Pipere









La fine della guerra. Nel 1943, dopo tre anni di guerra, le cose si erano messe male per l'Italia. Il regime fascista di Mussolini aveva decretato il proprio fallimento con la storica riunione del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943. Ne erano seguiti lo scioglimento del Partito fascista, la resa dell'8 settembre, lo sfaldamento delle nostre Forze Armate.

Nei Balcani, e particolarmente in Croazia e Slovenia, le due regioni balcaniche confinanti con l'Italia, il crollo dell'esercito italiano aveva fatalmente coinvolto le due capitali, Zagabria (Croazia) e Lubiana (Slovenia).Qui avevano avuto il sopravvento le forze politiche comuniste guidate da Josip Broz, nome di battaglia "Tito", che avevano finalmente sconfitto i famigerati "ustascia" (i fascisti croati agli ordini del dittatore Ante Pavelic che si erano macchiati di crimini), e i non meno odiati "domobranzi", che non erano fascisti, ma semplicemente ragazzi di leva sloveni, chiamati alle armi da Lubiana a partire dal 1940, allorché la Slovenia era stata incorporata nell'Italia divenendone una provincia autonoma.

Con il crollo del regime - siamo ancora alla fine del 1943 - i fascisti e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo, prima torturati e poi gettati nelle foibe. Morirono, si stima, circa un migliaio di persone. Le prime vittime di una lunga scia di sangue..................In realtà, il numero degli infoibati e dei massacrati nei lager di Tito fu ben superiore a quello temuto da De Gasperi. Le uccisioni di italiani - nel periodo tra il 1943 e il 1947 - furono almeno 20mila; gli esuli italiani costretti a lasciare le loro case almeno 250mila.

NOI NON DIMENTICHIAMO!!!!!!

martedì 4 febbraio 2025

FIDCA Udine : Giorno del Ricordo 10/02/2025; presenti a Tavagnacco 04/02/2025 Cimitero di Guerra.

 La FIDCA di Udine sostiene l'ANVGD e condivide la partecipazione diretta alla Giornata del Ricordo in Memoria delle Persone massacrate dai Titini.

Il

Giorno del Ricordo

è dedicato alla conoscenza e alla memoria ed a non dimenticare l’esodo di migliaia di italiani dell'Istria, della Dalmazia e di Fiume a seguito dell’occupazione Jugoslava, delle foibe e del tragico epilogo del secondo conflitto mondiale e della più complessa vicenda del confine orientale.

Episodi dolorosi che coinvolsero anche la nostra città dove, secondo alcune stime, transitarono circa 100.000 esuli ospitati in diversi campi profughi come quello di via Gorizia e di via Pradamano. Proprio in quest’ultimo, dove oggi sorge la scuola media Enrico Fermi, dal 1947 al 1960, vennero accolte decine di migliaia di persone, come ricorda una targa posizionata all’ingresso.

L’esodo giuliano-dalmata è una ferita profonda lunga ottant’anni nel cuore di ogni Italiano.Ringraziamo il Comune di Udine ma sopratutto l'ANVGD!





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Cimitero di Guerra Alleato a Tavagnacco,partecipa direttamente l'amico e Socio Stefano Cagnato!

FIDCA NON DIMENTICA!



Cerimonia dell' ANZAC DAY.; presso il Cimitero Inglese/Neozelandese di Udine





Stefano Cagnato ed una rappresentanza storica






venerdì 31 gennaio 2025

FIDCA Udine : in Ricordo di Alessandro Berghinz-Udine 30/01/2025

 Udine 30 Gennaio 2025-Duomo : è stata celebrata la Cerimonia Funebre di Alessandro

 Berghinz,deceduto improvvisamente. La FIDCA di Udine presente alla Cerimonia con Antonello

 Quattrocchi, Valter Bortolotti, Antonio Pipere , Giorgio Benussi, Vincenzo Verdino,Domenico

 Galletta, Sabrina Chiavon,Stefano Cagnato,presenti fra l'altro Pietro Maraglino, Mirko Prostamo, Tullietto Mikol,  Gianfranco Piserà, Renata Capria d'Aronco, Bruna Zuccolin,ecc.Presente anche Corpo Militare CRI di Udine.

Il nostro caro Alessandro e' stato co-rifondatore della Sezione FIDCA di Udine, Egli ha sostenuto la Federazione ed inoltre e'stato collaboratore diretto in tante manifestazioni e cerimonie, parte della sua storia personale sarà riportato nell'articolo a seguire di sua nipote Irene, noi vogliamo esprimere la vicinanza ad Irene,alla sua famiglia ed all'amica Vittoria. Ciao Ale noi non ti dimentichiamo!


Per Alessandro :

Il ricordo di una persona cara ci accompagna per sempre. Le frasi per persona che non c'è più ci aiutano a mantenere viva la memoria di chi amiamo, a sentire la loro presenza nel nostro cuore e a trovare conforto nella consapevolezza che il loro amore continuerà ad esistere nonostante la loro assenza fisica. Possiamo onorare la loro memoria vivendo una vita piena di amore, gioia e gratitudine. Ciao Antonello Quattrocchi.

Alessandro Berghinz


da :  BERGHINZ: STENDARDI E VESSILLI ISSATI PER IL SALUTO FINALE – CafeTV24

Stemmi, stendardi e alabarde hanno dipinto lo scenario istituzionale per l’ultimo saluto al cavaliere e ufficiale Alessandro Berghinz le cui esequie sono state celebrate in Cattedrale a Udine, con tutti gli onori dedicati al delegato del Friuli Venezia Giulia per gli Ordini dinastici della Real Casa di Savoia le cui Cancellerie avevano inviato messaggi di vicinanza subito dopo la notizia della morte improvvisa. A celebrare il rito il monsignor Luciano Nobile assieme, fra gli altri, al cappellano militare don Francesco Millimaci, fraterno amico di Berghinz, i quali hanno ricordato l’impegno profuso nel sociale e nel volontariato.

  Attraverso i numerosi incarichi ricoperti negli anni, all’interno di associazioni, gruppi cavallereschi, dinastici e combattentistici, Berghinz era riuscito a portare il suo contributo in vari ordinamenti, come è stato ricordato nei vari interventi: dalle Guardie d’onore alle tombe reali del Pantheon e dall’Ordine del Santo sepolcro di Gerusalemme all’Ordine di San Maurizio e Lazzaro, istituto quest’ultimo che gli conferì il prestigioso titolo di cavalierato; inoltre portò in Friuli, più volte, la famiglia reale e il principe Emanuele Filiberto in occasione di commemorazioni per la pace, convegni e rievocazioni della storia d’Italia.

  Il Duomo, divenuto compendio fra storia e fedeltà di impronta militare, gremito da rappresentanti dei vari Ordini, ha visto riunirsi anche esponenti della trascorsa politica di area Dc, dove militò Berghinz fino agli anni Novanta, oltre a numerosi politici in carica afferenti a diversi schieramenti. Alla politica, proseguita soprattutto in campo civico a Udine e a Faedis (dove fu consigliere comunale e dove corse per la carica di primo cittadino), ha unito la missione solidale testimoniata da Croce Rossa, Protezione Civile, Associazione nazionale Carabinieri e Federazione italiana dei combattenti alleati (FIDCA) della sezione di Udine per la cui fondazione Berghinz ha fornito un contributo fondamentale accanto al presidente ed amico Antonello Quattrocchi. Fra le insegne issate in chiesa anche quella del Club Unesco di Udine, di cui Berghinz era socio onorario, ricorda con orgoglio la presidente Renata Capria D’Aronco.

  In nome della memoria storica, ecco i vessilli anche dell’Unione nazionale italiana reduci di Russia (UNIRR) di cui Berghinz, cultore e divulgatore dei fatti della II guerra mondiale, ricopriva la carica di vicepresidente: “In questi anni è stato una colonna della Sezione ed un esempio di impegno e disinteressata generosità”, hanno scritto i referenti nella pagina social. “Esempio di fedeltà e servizio, ha onorato per ventidue anni la Sezione Friuli Venezia Giulia con la sua costante partecipazione, il suo elegante entusiasmo votato al servizio”, hanno sottolineato i vertici della luogotenenza dell’Italia settentrionale dell’associazione religiosa Santo Sepolcro di Gerusalemme.

L’attivismo per il prossimo si era sostanziato anche con il diaconato, i servizi resi nelle chiese e nelle case di riposo, oltre ai viaggi accanto ai malati e ai disabili nei luoghi simbolo della fede, come Fatima e Lourdes. Anche questi mondi non potevano mancare al rito, insieme a moltissimi amici di Faedis e Udine, come pure hanno partecipato attivisti di gruppi ambientalisti e animalisti, in nome della radicale passione verso la natura e gli animali – rievocata dalla nipote Irene Giurovich, soprattutto cani e gatti – che ha contraddistinto la sua vita fino all’ultimo battito.