domenica 25 aprile 2021

FIDCA Udine 25 Aprile 2021 presente a Pordenone ed a Udine.

PORDENONE


Nella giornata del 25 Aprile 2021 la Fidca con gli Amici di Pordenone,rispettando sempre le regole di sicurezza, ha voluto onorare la Giornata ricordando tutti Caduti,la Fidca non dimentica nessun Caduto ma nel Ricordo del Sacrificio Umano volge le Sue attenzioni ed i Suoi impegni per non dimenticare per non far dimenticare ma soprattutto per puntare sempre ad una Società migliore.

A Pordenone presenti gli Amici Massimo Milanese e Daniele Asero con scorta al Labaro della FIDCA di Pordenone che,purtroppo per molti anni non e' stato esposto.Grazie a loro il Valore che la nostra Associazione infonde nel Ricordo di tutti i Caduti e' stato presente.

Massimo Milanese e Daniele Asero-Pordenone

 Il monumento che vedete nella foto,e' posto all'interno dei giardini di piazzale Ellero.Esso e' composto da un pedana lapidea a pianta rettangolare formata da gradoni, con la parte centrale rialzata contenente un riquadro con la dedicazione ai Caduti.Nella parte inferiore vi è una fontana con una grande vasca a forma di conchiglia sovrastata da un mascherone raffigurante una medusa.

In mezzo è collocato il gruppo scultoreo formato “dall’Italia che accoglie sotto il suo scudo gli eroi che per offrirle la Vittoria si sacrificarono”. Queste sono le parole riportante nel bozzetto originario da Aurelio Mistruzzi.

Lateralmente alla parte centrale si raffigurano i due fiumi sacri alla patria, l’Isonzo, disarmato dal tradimento, e il Piave, con l’elmo coronato di quercia, la palma del sacrificio e della vittoria e il gladio saldo in pugno.

Pordenone Monumento ai Caduti


UDINE


In ambito celebrativo dettato dalla ristrettezza dovuto alla situazione pandemica anche Udine ha svolto le sue manifestazioni.

Presente il Presidente di Udine,Antonello Quattrocchi, le cerimonie si sono svolte in Piazza Liberta con deposizione ed Omaggio alla Cripta dei Caduti, un omaggio in Piazzale 26 Luglio ed una ulteriore deposizione alla targa ricordo posta presso il Tempio Ossario ai Caduti della Brigata Osoppo.
La chiesa, inizialmente dedicata a San Giovanni, ora è adibita a tempietto ai Caduti.



26 luglio piazzale-Udine

Deposizione Targa ricordo Caduti Brigata Osoppo




sabato 24 aprile 2021

Messaggio dal Presidente della Repubblica

MINISTERO DELLA DIFESA

UFFICIO Dl GABINETTO DEL MINISTRO

VIA XX SETTEMBRE, 8

00187 ROMA


IL DIFFICILE MOMENTO CHE STIAMO VIVENDO LIMITA LE MODALITÀ Dl CELEBRAZIONE MA DESIDERO CON UGUALE INTENSITÀ, IN QUESTO 25 APRILE, FESTA DELLA LIBERTÀ Dl TUTTI GLI ITALIANI, RICORDARE IL SACRIFICIO Dl MIGLIAIA Dl CONNAZIONALI CHE HANNO LOTTATO NELLE FILA DELLA RESISTENZA E COMBATTUTO NELLE TRUPPE DEL CORPO ITALIANO Dl LIBERAZIONE, Dl QUANTI FURONO DEPORTATI, INTERNATI, STERMINATI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO E DELLE DONNE E DEGLI UOMINI Dl OGNI CETO ED ESTRAZIONE CHE NON HANNO FATTO MANCARE IL LORO SOSTEGNO, PAGANDO SPESSO DURAMENTE LA LORO SCELTA.

RINASCITA, UNITÀ, COESIONE, RICONCILIAZIONE NELLA NUOVA COSTITUZIONE REPUBBLICANA, FURONO I SENTIMENTI CHE GUIDARONO LA RICOSTRUZIONE NEL DOPOGUERRA E CHE Cl GUIDANO OGGI VERSO IL SUPERAMENTO DELLA CRISI DETERMINATA DALLA PANDEMIA CHE, OLTRE  COLPIRCI CON LA PERDITA Dl TANTI AFFETTI, METTE A DURA PROVA LA VITA ECONOMICA E SOCIALE DEL PAESE.

ORA PIÙ CHE MAI È NECESSARIO RIMANERE UNITI IN UNO SFORZO CONGIUNTO CHE Cl PERMETTA Dl RENDERE SEMPRE PIÙ FORTI E RIAFFERMARE 1 VALORI E GLI IDEALI CHE SONO ALLA BASE DEL NOSTRO VIVERE CIVILE, QUEL FILO CONDUTTORE CHE, DAL RISORGIMENTO ALLA RESISTENZA, HA PORTATO ALLA RINASCITA DELL'ITALIA.

NELL'ONORARE IL RICORDO Dl QUANTI SONO STATI PROTAGONISTI DELLA CONQUISTA DELLA LIBERTÀ E DELLA DEMOCRAZIA, RIVOLGO Al RAPPRESENTANTI DELLE FORZE ARMATE, DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE, D'ARMA E PARTIGIANE, IL SALUTO Dl TUTTI GLI ITALIANI, RICONOSCENTI PER L'INSTANCABILE OPERA VOLTA A MANTENERE VIVI GLI IDEALI Dl ABNEGAZIONE, SPIRITO Dl SACRIFICIO E DEMOCRAZIA SIMBOLEGGIAVI DAL TRICOLORE.  VIVA LA LIBERAZIONE, VIVA LA REPUBBLICA.

SERGIO MATTARELLA


venerdì 16 aprile 2021

FIDCA Udine : Le Guerre nel Mondo:Contributo alla conoscenza da parte del Socio Amico Giuseppe Troilo.

 La Sezione della FIDCA di Udine, ritiene importante nella Azione del mantenimento del Ricordo, a rafforzare i Valori Nazionali, fondamento principale di un Popolo, svolgere inoltre   anche un impegno di ricaduta Sociale con dirette Azioni  nell'ambito Solidaristico; le Azioni hanno una ricaduta a favore di tutta la Federazione ma anche della Popolazione,ma cio,' aggiunto anche nella partecipazione diretta in vari ambiti: Culturali,Informativi,basta solo riferirsi alle Giornate ONU sostenute dall'UNESCO con nostra partecipazione e le attivita' svolte anche con nostra diretta azione di relazione,il logo  della FIDCA che appare nelle locandine e nelle varie informative di stampo giornalistico del Club per l'Unesco di Udine,ecc.;portano a sviluppare una azione sinergica concreta.

In questa ottica l'Amico Socio FIDCA di Udine, Maresciallo Giuseppe Troilo, in quiescenza,già Specialista dell'Areonautica Militare Italiana, porta il Suo contributo diretto a far si' che le attenzioni e le analisi non rimangano nell'ambito ristretto del proprio mondo personale, conoscere per sapere,conoscere per capire.Grazie Giuseppe.

Presidente FIDCA di Udine 

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Le guerre nel mondo

 

Tema questo difficile, estremamente complesso ma attuale al quale purtroppo i media ed i giornalisti dedicano poca attenzione creando così una grande disinformazione che influisce negativamente sugli atteggiamenti e comportamenti della popolazione.

 

La conoscenza e la cultura sono la base e la forza di una nazione e quindi ben vengano queste iniziative volte a mettere in luce ed informare su ciò che sta accadendo nel mondo e sulle conseguenze che ha e che potrebbe avere su tutti noi.

 

Gli italiani sanno a malapena che la nostra costituzione parla anche della guerra ma non ne conoscono l’esatto contenuto e quindi questa è anche l’occasione per rinfrescare la memoria.

 

Articolo 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;

 promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

 

Gli italiani vanno spesso in vacanza in luoghi dove  godono delle sue bellezze non sapendo che in quel posto, da qualche parte, vi sono in atto guerre che mietono giornalmente decine di morti, prevalentemente civili.

 

Attualmente risulta che sono in corso 35 guerre, 10 situazioni border line, cioè luoghi dove ne sta finendo una guerra o ne sta iniziando una,  per un totale di 45 e se si pensa che al mondo ci  sono 193 paesi riconosciuti questo significa che un paese su 5 è in guerra.  Nella pacifica Europa le guerre sono 5.

Queste sono:

14 in Africa, 12 in Asia, 1 nelle Americhe, 3 nel vicino Oriente, 5 in Europa.

Unico continente  dove non ci sono guerre è l’Australia.

 

Nell’intento di trovare fonti informative sull’argomento, molto scarse, a dire la verità, ho scoperto una pubblicazione che viene fatta anche circolare nelle scuole.

 

Premettendo che è lungi da me l’intenzione di farne pubblicità, debbo  purtroppo riconoscere che oggi l’unico strumento utilizzabile per avere un quadro importante della attuale situazione dei conflitti bellici nel mondo è un volume giunto già alla 8^ edizione, intitolato “Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo pubblicato dalla Associazione culturale geografica   e dei giornalisti di 46°Parallelo, tra i quali numerosi corrispondenti di guerra e professionisti dell’informazione tra cui Flavio Lotti (Tavola della Pace) e Raffaele Crocco (RAI 3)  edito da Terranuova.

Questo libro è pensato come un vero e proprio atlante e vuole essere un annuario aggiornato dei conflitti in atto sul Pianeta.

L’intento è quello di spiegare le ragioni di tutte le guerre in corso, far capire perché ci si combatte e chi sono gli attori. Questo senza prendere posizione a favore di qualcuna delle parti in causa.

Detto questo e non essendo uno stratega o un esperto in attività belliche non mi resta che evidenziare alcuni interrogativi che sorgono spontanei dalla disamina della situazione mondiale che abbiamo visto e che richiedono una risposta da qualunque parte venga.

-      Si può evitare una guerra?

-      Si può delegare ad una autorità o stato il potere di dirimere tutte le controversie che porterebbero ad una guerra?

-      Si è capaci di imparare della storia chi esce veramente vincitore da ogni conflitto (vedi Germania)?

-      Riusciamo a capire a chi conviene e fomenta una guerra ?

-      E’ vero che la cessazione dei conflitti potrebbe fare aumentare la disoccupazione nel mondo ed i profitti di alcune aziende?

-      E’ vero che siamo troppi gli esseri umani e che ogni tanto ci vuole una sfoltita perché esiste un limite di persone che potranno essere nutrite?

Questi ed altri interrogativi ci dobbiamo porre e promuovere valide iniziative per far cessare ogni velleità bellica che indipendentemente da chi la vince o la perde  alla fine è la causa di tante distruzioni, sofferenze e morte, non risolvendo i problemi e anzi aggravandoli.

 

Grazie per l’attenzione                                 Giuseppe Troilo 

sabato 3 aprile 2021

FIDCA Udine: presente alla Giornata Internazionale d'Azione ONU Contro le Mine 1Aprile 2021Club per l'Unesco di Udine!

 La Fidca di Udine a fianco del Club per l'Unesco di Udine.

La FIDCA condivide e sostiene questa importante Giornata ONU,con partecipazione diretta e condivisione dei principi,contribuendo direttamente al coinvolgimento conoscitivo di questa problematica persistente in molti Paesi del Mondo,problematica che crea danni diretti alle persone innocenti, le Mine anti-uomo anche a distanza di anni dalla loro posa sono attive e presenti anche a qualche centinaio di chilometri da noi-vedi Bosnia confine con Croazia.Hanno portato il loro contributo e conoscenze personali a questa giornata gli amici :Gianluca Civitarese,Giuseppe Troilo,Antonio Pipere, il collegamento telematico di questa Giornata in piena pandemia,ha comunque portato una limitazione alla parte documentale e degli ultimi aggiornamenti degli stessi,ma non allo spirito di informazione.

Questa Giornata da parte dell'ONU e' anche un invito a non dimenticare un impegno a Difesa dei Diritti Umani.

Comunque, l'introduzione della Giornata svolto dalla Dottoressa Renata Capria d'Aronco,Presidente del Club per l'Unesco di Udine,Socia Onoraria della Fidca di Udine,ha dato inizio ai lavori ricordando anche le Giornate che si sono svolte negli anni precedenti.

Nella stessa Giornata sono stati portati i saluti del Dottor  Baracetti Fabrizio e del Presidente Nazionale FIDCA cav.Eugenio Ottavio Montalto e di tutta la  Sezione FIDCA di Udine e di tanti amici che si sono collegati ed hanno dimostrato appoggio alla iniziativo e che ringrazio : Michele Vidon, Bartolomeo Bonafede,ecc.

Svolgimento :

Renata Capria D’Aronco Presidente del Club per l’UNESCO di Udine

Introduzione

Teresa Gualtieri Presidente della FICLU e del Club per l’UNESCO di

Catanzaro

Saluto istituzionale

Relatori:

Antonello Adriano Quattrocchi-Già Componente del Direttivo Regionale F.V.G.LIDU – Membro FIDH (Federazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo), Dottore in Sociologia,Giornalista Pubblicista, Presidente-FIDCA(Federazione dei Combattenti Alleati) Sezione di Udine, Delega per i Diritti Umani nel Club per l’UNESCO di Udine

Le mine nel mondo


Gianluca Civitarese

C.F Marina Militare

Ricordi personali

Giuseppe Troilo

Maresciallo Specialista A.M. – in quiescenza –facente parte della disciolta 36^ Aereobrigata I.S.Jupiter, Socio FIDCA di Udine

Mine in Bosnia

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Ai lettori invito a leggere la documentazione seguente:


Antonio Pipere:


CONFERENZA SULLE MINE E LA LORO MESSA AL BANDO

 

 

1.   Sin dai tempi antichi l’uomo ha pensato, studiato e realizzato strumenti e/o oggetti che permettessero di difendere postazioni e accampamenti o impedissero il passaggio a personale ostile/nemico.

I romani utilizzarono in modo diffuso i “TRIBOLI”, inventati e già utilizzati da Alessandro Magno contro i persiani, erano dei chiodi in ferro con 3 o 4 punte acuminate, realizzati in modo da avere sempre una punta rivolta verso l’alto comunque li si poggiasse sul terreno. Lo scopo era quello di bloccare il passaggio/transito delle persone e, soprattutto, il transito degli animali e le cariche della cavalleria, infatti nel momento in cui venivano calpestati trapassavano i piedi delle persone o gli zoccoli degli animali.

Secondo alcune fonti, ordigni esplosivi terrestri erano già usati nel III secolo Zhuge Liang del Regno Shu in Cina, resti di ordigni esplosivi antenati delle bombe a mano furono utilizzati dai mongoli di KUBLAI Khan nel XVIII secolo, nel 1280 circa, durante il tentativo di invasione del Giappone.

Nel XVIII secolo in Europa si seppellivano ordigni esplosivi coperti con ghiaia o frammenti di metallo; in francese questo tipo primitivo di mina terrestre non industriale era chiamata “fougasse” e fu usata anche durante la Rivoluzione americana e la Guerra di secessione americana.  (la battaglia di Passchendaele si aprì proprio con la deflagrazione di mine terrestri.

Durante la 1^ Guerra Mondiale, una guerra di posizione, inizialmente si ricorse in modo diffuso all’utilizzo dei triboli che venivano impiegati a protezione delle trincee e posti comando, spesso venivano infettati con sterco, urina e resti in decomposizione di animali. Per la prima volta però il loro utilizzo avvenne con una evoluzione tattica che avrà tragici sviluppi quando verranno realizzate e impiegate le mine, infatti non vennero più impiegati da soli ma unitamente agli “ISTRICI” ed alle “TAGLIOLE” (tristemente famose divennero le tagliole per orsi.

Gli inglesi proprio durante il primo conflitto iniziarono a costruire mine che contenevano gas velenoso invece di esplosivo e questa tipologia di ordigno fu usato dall’Unione Sovietica fino agli anni ottanta. Anche gli Stati Uniti negli anni cinquanta condussero esperimenti su questo tipo di armamento.

Le prime mine terrestri moderne, costruite a livello industriale ed equipaggiate con esplosivi ad alto livello potenziale, apparvero nella Germania Imperiale intorno al 1912, esse furono poi impiegate da quasi tutti gli eserciti nella 1^ Guerra Mondiale.

 

2.   Durante la 2^ Guerra Mondiale le “MINE” vennero impiegate diffusamente, tristemente famosi i “Giardini d’Inferno” di Rommel, dei campi minati ad altissima densità in vaste aree del deserto di El-Alamein.

Vaste aree del deserto egiziano e libico sono tutt’ora interdette al passaggio in quanto sono presenti ancora moltissimi ordigni.

Durante la guerra del Vietnam da parte delle truppe americane vi fu un massiccio ricorso all’uso delle mine che venivano spesso gettate anche nelle risaie, mentre i guerriglieri Vietcong risposero con i “PUNGIGLIONI”, erano delle stecche di bambù appuntite ed affilate infilate all’interno di buche scavate nel terreno, le stecche venivano poi infettare con urina, sterco e resti di animali in decomposizione.

 

3.   LE MINE.

La mina terrestre è un ordigno esplosivo, utilizzato generalmente in ambito militare, che viene posizionato sul terreno o sottoterra, costituito da un contenitore dotato di una carica esplosiva e munito di un dispositivo atto a provocarne l’esplosione a comando o a contatto quando viene azionato dalla pressione di un veicolo o di un piede che vi passa sopra oppure attraverso lo strappo o il taglio di appositi fili d’inciampo.

 

Il termine MINA viene generalmente usato per indicare ordigni progettati e prodotti a livello industriale e quindi NON per ordigni improvvisati.

Nella tattica moderna le mine sono utilizzate per impedire l’accesso a determinate zone, per esempio per impedire al nemico di oltrepassare confini contesi o, più in generale, per limitarne i movimenti; lo scopo è quindi simile all’utilizzo del filo spinato durante la Grande Guerra.

 

LE MINE SI DIFFERENZIANO IN:

-      ANTIUOMO;

-      ANTICARRO o ANTIVEICOLO in genere;

-      TERRESTRI;

-      SUBACQUEE.

 

Il sistema di accensione/funzionamento può essere:

-      A PRESSIONE;

-      RILEVAZIONE DI MOVIMENTO;

-      SUONO O VIBRAZIONI;

-      RILEVAZIONE DI CAMPO MAGNETICO;

-      ELETTRICO;

-      CHIMICO;

-      A STRAPPO e/o RILASCIO DI TENSIONE (vedasi la tipologia delle mine MRUD, VALMARA o CLAYMORE).

 

Le mine più moderne sono talvolta in grado di distinguere veicoli amici o nemici.

Il peso delle mine varia da poche decine di grammi sino ai 1000 kg. per le mine marine antinave.

Le mine hanno varie forme, da quella classica a forma di scatoletta di tonno, rettangolari tipo saponetta da bucato oppure cilindriche tipo lattina di birra con lunghezza variabile, sferiche o fantasiose tipo la mina “a pappagallo” utilizzata in Afghanistan.

Esistono anche delle mine, tipo la “MIACID 51” (francese) che non hanno un vero involucro esterno….. l’esplosivo è vetrificato e costituisce esso stesso la forma dell’ordigno, al suo interno è annegato l’innesco (visivamente ricorda una forma di formaggio). Appartiene alla tipologia delle mine anticarro e queste hanno, normalmente, tutta una serie di congegni “anti-maneggio” e “anti-rimozione” al fine di evitare che una persona possa rimuoverle e magari ricollocarle da un’altra parte (infatti esplodono sotto il peso di un veicolo essendo tarate per una pressione superiore a 100 kg., pesano circa 9 kg. e contengono circa 5 kg. di esplosivo).

Le mine di norma sono rilevabili tramite l’utilizzo di “cercamine” o “cercametalli”, la ditta americana Foster leader mondiale nella produzione di metal-detector, era arrivata a poter identificare mine del peso di 8 grammi poste a 15 cm. di profondità con una media del 70/80% di rilevamenti positivi.

Ma esistono diverse tipologie di mine che sono amagnetiche e pertanto non rilevabili con tali strumenti. Per esempio, il tipo PMA3 utilizzate in Bosnia sono amagnetiche ed estremamente pericolose in quanto l’involucro esterno si deteriora facilmente con gli agenti atmosferici e le escursioni termiche …. Con il risultato che diventano ulteriormente più sensibili alle sollecitazioni, in queste condizioni sono sufficienti poche decine di grammi di pressione per farle esplodere.

In Afghanistan dopo che il territorio fu abbandonato dalle truppe russe rimasero sul terreno circa 15.000.000 (QUINDICI MILIONI) di mine e un numero incalcolabile di ordigni inesplosi (granate di artiglieria, razzi e munizionamento vario).

In Cambogia, secondo recenti dati, circa 35.000 persone hanno sofferto di mutilazioni o sono decedute a causa delle mine antiuomo, così come avviene in Mozambico, Angola, Cecenia, Kurdistan iracheno e persino nella ex-Jugoslavia.

Ogni 20 minuti in qualche parte del mondo un essere umano salta su una mina; le mine antiuomo hanno causato nel 2011 circa 5.197 morti, un terzo dei quali bambini.

Come detto le mine di nuova concezione utilizzano fibre ottiche e sensori che le rendono quasi dei congegni intelligenti e quindi di una pericolosità straordinaria.

Pertanto, la rimozione delle mine terrestri è un’attività estremamente pericolosa, molto costosa e richiede temi molto lunghi rendendo i terreni minati non utilizzabili né percorribili per decenni, specialmente nei paesi poveri che non hanno i mezzi per portare a termine lo sminamento.

 

SUB-MUNIZIONI.

Le sub-munizioni a saturazione d’aria hanno un effetto grandinata, sono escluse dal trattato di Ottawa ma purtroppo sono diffusissime e molto più pericolose delle mine stesse. Alcune delle più note sono le KB1 e le BLU (note anche come bombe gialle dell’adriatico).

Le KB1 sono solitamente contenute all’interno di un “cluster” in numero di 600/800 oppure all’interno di un proietto di artiglieria, da cui anche il nome di bombe a grappolo.

Hanno una forma cilindrica che termina a tronco di cono e la dimensione è poco più grande di un tappo di spumante. All’interno hanno 32 gr. di un esplosivo chiamato RDX (estremamente potente) e funzionano a carica cava riuscendo così a perforare 6,5 cm. di acciaio e le schegge a forma romboidale con i bordi taglienti come un rasoio possono arrivare sino a 150 metri dal punto dell’esplosione, inoltre al centro del cilindro c’è una fascia in gomma poliuretano con circa 380 pallini in acciaio che vengo scagliati a 360° intorno al punto dell’esplosione. Il congegno di accensione è strutturato in modo tale che il 70% di questi ordigni esplode all’impatto con il suolo o veicoli mentre il 30% resta appeso ai rami degli alberi, arbusti o staccionate, perfettamente attivo e sensibile ad ogni sollecitazione e pertanto estremamente pericoloso.

 

4.   TRATTATO DI OTTAWA (Canada).

 

Prima della messa al bando, il presso di questi ordigni oscillava dai 3 dollari delle mine cinesi ai 276 dollari dei più sicuri modelli statunitensi.  

Firmato a DICEMBRE 1997 con efficacia da MARZO 1999, è stato ratificato da 40 stati fra cui l’Italia, mentre altri 36 stati inizialmente non hanno aderito e anzi lo hanno disatteso totalmente. Attualmente si è giunti al numero di 160 stati firmatari.

Il trattato è una convenzione internazionale che proibisce la produzione, l’uso, stoccaggio e vendita delle mine antiuomo (non anticarro) e, inoltre, prevede l’impegno a distruggere in 4 anni il loro stock di mine antiuomo ed a bonificare le aree minate entro i 10 km. dalle loro frontiere.

Per dare un’idea degli interessi che gravitano intorno a questo mercato fra gli stati NON firmatari ci sono: USA, Arabia Saudita, Birmania, Cina, le due Coree, Cuba, Egitto, India, Iran, Israele, Libia, Marocco, Pakistan, Singapore, Vietnam e vari altri.

5.                   



Lezione a bambini su precauzioni e riconoscimento visivo di mine e ordigni


BOSNIA-ERZEGOVINA

                


foto tratta da:https://www.balcanicaucaso.org/aree/Bosnia-Erzegovina/Mine-in-Bosnia-Erzegovina-la-morte-invisibile-203290











Intervento premessa di Giuseppe Troilo:




 

La Giornata si e' conclusa con dibattito ed ulteriori spiegazioni ed ha visto un ottimo coinvolgimento sia dei Relatori che del pubblico.