venerdì 26 febbraio 2021

Emanuele Filiberto Duca di Aosta, in Torino




Segnaliamo gli indirizzi web del fotografo 

Enzo Isaia 

             www.enzoisaia.com


per condividere la sua magistrale attività fotografica, svolta per la valorizzazione dei monumenti storici, in particolare quella del Monumento a Emanuele Filiberto Duca d'Aosta in Torino.  









giovedì 18 febbraio 2021

FIDCA -Udine : Ricordo alla Memoria ed al Sacrificio della Forza Armata Brasiliana in Italia-FEB !

 La FIDCA di Udine vuole Ricordare il Sacrificio dei Soldati Brasiliani in Italia, a questo percorso storico di Ricordo ed Omaggio,fortemente voluto dal Presidente della Sezione di Udine, hanno contribuito i seguenti amici :  Andrea Passon,Valter Bortolotti, Giuseppe Troilo, Fabio Galimberti, Massimo Milanese, Luca  Asero.La FIDCA onora e Ricorda i Caduti di Ogni Paese!

ONORE AI SOLDATI BRASILIANI!


LA FORZA DI SPEDIZIONE BRASILIANA F.E.B.

La “Força Expedicionária Brasileira” (conosciuta come F.E.B.) è la forza militare brasiliana che con circa 26.000 tra uomini e donne ha partecipato alla seconda parte della campagna in Italia al fianco degli alleati.

Costituita dalla 1ª Divisione di fanteria brasiliana, dalla 1ª Forza aerea brasiliana e da altre unità di supporto, adotta come stemma un “serpente che sta fumando”, con un detto ironico brasiliano: “È più facile che un serpente fumi che il Brasile entri in guerra”.

All’ inizio del conflitto nel 1939, il Brasile si dichiara neutrale fino al 1942, quando a seguito delle pressioni degli Stati Uniti e l’affondamento di alcuni trasporti brasiliani, dichiara guerra alla Germania e all’ Italia.

Viene inviato a Vada (LI) dove viene addestrata ed integrata come unità combattente nel IV Corpo d’ Armata Statunitense.

La F.E.B. inizia il combattimento a settembre del 1944, nella valle del fiume Serchio (Lucca) e si distingue per la conquista di Massarosa, Camaiore e Monte Prana, fermati dalle parti di Barga dall’ accanita resistenza della Wermacht.

Durante il rigido inverno a cavallo tra il 1944 e il 1945, la F.E.B. rimane in posizione difensiva, subendo numerosi attacchi da parte tedesca, attacchi che hanno lo scopo di minare la resistenza fisica e psicologica dei brasiliani, peraltro già provati da condizioni climatiche a cui non sono assolutamente abituati.

Il  12 dic 1944 i soldati brasiliani della FEB attaccano le difese tedesche sul Monte Castello, sopra Gaggio Montano, in condizioni atmosferiche proibitive.

Riportano notevoli perdite (146 caduti). Nell'azione di conquista dell'Abetaia muoiono 17 soldati in una sola compagnia ("I diciassette dell'Abetaia").

E' solo l'ultimo di una serie di vani assalti (i precedenti il 24 e il 29 novembre, con 416 caduti) portati dai brasiliani e dai soldati americani della 45a Task Force.

 

Lo schieramento della  F.E.B. si completa nel febbraio 1945   con l’arrivo di un Gruppo Aereo della F.A.B. , la Forza Aerea Brasiliana, dotato di caccia –bombardieri P47 (donati dagli U.S.A.), che in 192 giorni operativi effettua più di 4000 missioni, dando il suo contributo colpendo i depositi e le vie di comunicazioni delle sempre più provate unità tedesche e della R.S.I.. Per l’operato durante la seconda guerra mondiale in Italia, alla F.A.B.  viene conferita nel 1986  la “Presidential Unit Citation”, medaglia data dagli Stati Uniti alle unità che si erano distinte durante il conflitto

Tra febbraio e marzo 1945 si sviluppa l’operazione “Encore”; la F.EB. è al fianco della 10° Divisione da montagna statunitense appena arrivata.

I brasiliani conquistano alcune posizioni, tra cui Monte Castello e l’abitato di Castelnuovo, mentre gli americani prendono Monte Belvedere e Monte della Torraccia.

Da queste posizioni liberano Montese combattendo casa per casa e il 23 aprile 1945 Sassuolo. A Fornovo di Taro circondano il nemico e costringono alla resa due divisioni tedesche (la 148a e la 90a Panzergranadieren) e la divisione "Italia" della RSI - in tutto circa 15.000 uomini -

La F.E.B. entra quindi a Torino e il 2 maggio 1945, giorno della fine dei combattimenti in Italia, giunge a Susa per unirsi alle truppe francesi sul confine franco-italiano

Nel 1945 viene creato un cimitero in località San Rocco a Pistoia per ospitare i soldati brasiliani caduti (in tutto circa 470) nella campagna d’Italia , che saranno poi  trasferiti agli inizi degli anni ’60 nella madrepatria, nel nuovo cimitero per i caduti brasiliani del II conflitto mondiale. Alcuni anni dopo nello stesso luogo dove si trovava il cimitero, si inizia la costruzione (inaugurata nel 1967) del “Monumento votivo militare brasiliano”. Durante i lavori viene ritrovato un ultimo corpo che non è possibile identificare e pertanto viene lasciato nel sacrario, come “milite ignoto”.

Un monumento della scultrice Mary Vieira alla Guanella ricorda il sacrificio dei "pracinhas" (soldatini) carioca sulla "cima imprendibile".

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Infine, per non dimenticare nessuno e per qualcuno che non sa, voglio parlare di un fatto noto a pochi e cioè che già durante la prima guerra mondiale altri soldati brasiliani passarono l'oceano per venire a combattere e a morire sul fronte italiano

Erano emigrati italiani, quasi tutti residenti nel Rio Grande do Sul.

Il regno d'Italia, allo scoppio della guerra si ricordò di loro. Così “cartoline” furono consegnate dall'ambasciata italiana a questi figli d'Italia lontani

Ed essi vennero, fecero il viaggio al contrario e diventati soldati fecero il loro dovere con gli altri italiani

Non furono gli unici:

Altri partirono da Canela, Gramado e Nova Amburgo.

Ma partirono per la Germania perché anche il Reich si ricordò dei suoi figli lontani

Così dei riograndesi, che in Brasile erano fratelli, amici, emigranti arrivati dall'Europa si trovarono a combattere da nemici, ad uccidersi

 Giuseppe Troilo-FIDCA Udine



Foto Monumento Votivo a Pistoia:

impegno fotografico svolto dall'amico Andrea Passon andato a Pistoia a rendere omaggio ai Caduti!


Foto Andrea Passon-Pistoia



Foto Andrea Passon-Pistoia

Foto Andrea Passon-Pistoia


da: https://europeremembers.com/it/destination/cimitero-militare-brasiliano-di-pistoia/


Il monumento votivo militare brasiliano di Pistoia, un tempo noto come cimitero militare brasiliano, in Toscana, conteneva i resti di 463 soldati brasiliani morti in Italia nell’offensiva della primavera del 1945. Il cimitero venne chiuso nel 1960 e le spoglie furono seppellite a Rio de Janeiro nel Monumento Nazionale ai caduti, nel quartiere di Flamengo. Nel 1967 il cimitero di Pistoia riaprì inaugurando un monumento commemorativo.


Lapide per il pilota brasiliano caduto nel 1945

Zona  di SPILIMBERGO:Un episodio della storia sconosciuto ai molti, è stato protagonista un giovane militare brasiliano che, eroicamente, Egli ha donato la sua vita a difesa degli ideali di pace e libertà. cippo a Tauriano, nelle vicinanze del deposito di munizioni "Charlie", alla memoria del pilota d'aereo brasiliano Frederico Gustavo dos Santos (pluridecorato alla memoria in patria). Nato in Brasile, a Salvador, nell'ottobre del 1925 (la città gli ha dedicato una strada) e appassionato di aerei, il tenente Frederico Gustavo dos Santos aveva conseguito il brevetto di pilota e partecipato a diverse operazioni aeree sul suolo italiano. Il destino lo portò a colpire la polveriera di via Arba, il 13 aprile del 1945. I suoi colpi fecero esplodere una casamatta piena di munizioni ma l'effetto dell'esplosione danneggiò il suo aereo, sino a farlo precipitare. Il militare, giunto volontariamente a combattere sul suolo italiano, morì per l'impatto all'interno della polveriera

Ricordo: 

Il giorno della commemorazione e dell’inaugurazione del Monumento si riporta l’emozione dell’Ambasciatore brasiliano a Lubiana, il quale  evidenzio’ «per il Brasile, questo fatto tragico, racconti una delle prima volte in cui giovani brasiliani partirono alla volta dell'Europa per difendere i popoli fratelli, come quello italiano».

Citta' di TAURIANO :





 da Wikipedia:

La Força Expedicionária Brasileira (in italiano "Forza di Spedizione Brasiliana"), conosciuta con l'acronimo FEB, è stata la forza militare brasiliana che contava con 25.834 uomini e donne che hanno combattuto a fianco degli Alleati in Italia, durante la seconda guerra mondiale.

  Prologo.


Ci sono tante storie ed avvenimenti che sfuggono alla conoscenza dei molti,Non non vogliamo far dimenticare il Sacrificio Umano dei Tanti,in questo lavoro informativo ringrazio gli amici che hanno contribuito ognuno in base alle proprie disponibilita',Passon per il contributo fotografico diretto,Galimberti,Milanese,l'impegno anche di ricerca e di valutazione di Troilo ed in primis al Nostro Presidente Nazionale che per primo me ne ha parlato Cav Eugenio Ottavio Montalto.


NOI NON DIMENTICHIAMO!
Presidenza FIDCA di Udine.


lunedì 15 febbraio 2021

F.I.D.C.A. - Sezione Provinciale "V.Brig. CC MOVC (m) Emanuele Reali" Caserta:

Un San Valentino differente.

 



In questi giorni si registra, purtroppo, il perdurare del drammatico periodo di emergenza causato dalla pandemia da COVID-19, che vede ulteriormente aggravarsi il disagio per le fasce più deboli della popolazione, sempre più bisognose di aiuto per superare questo momento critico.

In tale contesto, la Sezione Provinciale della FIDCA, richiamando i propri valori fondanti, ha accolto con grande entusiasmo l’accorato appello della Caritas diocesana di Caserta e di Padre Antonello Giannotti, della Chiesa del Buon Pastore.

Quest’ultimi hanno organizzato per domenica 14 febbraio, giorno di San Valentino, un pranzo in favore degli Amici senza fissa dimora e di tutte le altre persone in difficoltà.

Così i soci hanno organizzato una spontanea raccolta di generi alimentari di prima necessità, consegnati alla Caritas unitamente ad una fornitura di pane fresco, con cui hanno dato il loro fattivo contributo alla buona riuscita dell’evento.




Come in passato, i Soci della Sezione Provinciale di Caserta hanno mostrato ancora una volta la loro vicinanza ai meno fortunati, portando avanti gli ideali di fratellanza e comunione tra i popoli che da sempre rappresentano alcuni dei valori fondanti della Federazione.

venerdì 12 febbraio 2021

FIDCA Udine -10 Febbraio 2021 a Udine ed a Martignacco : Giorno del Ricordo!

La FIDCA di Udine e d'Italia NON DIMENTICA!


Oramai quasi 80 anni fa la violenza Titina si scateno' sulla popolazione Italiana e non solo,gli Italiani di Fiume, della Venezia-Giulia,dell'Istria,della Dalmazia,furono costretti a lasciare tutto e fuggire dalla violenza comunista del Maresciallo Tito.

Noi non dimentichiamo!

RICORDIAMO:

La storia delle foibe e dell’esodo!


Storia:

Nel 1943, dopo l’Armistizio, e poi ancora tra il maggio e il giugno del 1945, migliaia di italiani del confine orientale furono uccisi dai partigiani di Tito, gettati talvolta ancora vivi nelle foibe o giustiziati, spesso sommariamente.

NOI NON DIMENTICHIAMO!

 il premier italiano Alcide De Gasperi presentò agli Alleati “una lista di nomi di 2.500 deportati dalle truppe jugoslave nella Venezia Giulia” ed indicò “in almeno 7.500 il numero degli scomparsi”,fin dall'anno di Dicembre 1945

 In realtà, il numero delle Persone infoibate e massacrate degli infoibati e dei massacrati nei lager  Jugoslavi di Tito e' stato molto di piu' di quello che era stato stimato ed anche forse temuto da Alcide De Gasperi.

 Si stima che gli italiani uccisi –sempre  nel periodo tra il 1943 e il 1947 – siano stati almeno 10mila.

Poi non dimentichiamo la grande diaspora: quelli costretti a lasciare le loro case per la paura e l’impossibilità a vivere una vita tranquilla e pacifica circa 350.000: un esodo di massa, una fuga verso la Madrepatria che spesso si rivelò, per loro, Matrigna.Matrigna perche' molti hanno confuso storie e drammi ideologicamente manovrati e male informati.Anche oggi qualcuno nega! Noi no! Noi vogliamo far Ricordare alle nuove Generazioni questa Storia!


da :https://www.cri.it/2021/02/10/giorno-ricordo-rocca-dramma-foibe-esodo-tocco-vicino/


"Questa furia ci toccò da vicino: personale della Croce Rossa Italiana fu arrestato, a Trieste e Pola, tra il maggio e il giugno del 1945. Di loro non si è più saputo nulla. Ancora, il Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR) fece opera di mediazione per la liberazione dei prigionieri italiani nei campi di concentramento jugoslavi. Un significativo peso storico hanno avuto i report stilati dalla Croce Rossa e dalla Guardia di Finanza: tra i pochissimi documenti non distrutti attraverso i quali è stato possibile ricostruire i fatti e, talvolta, ritrovare persone scomparse. Ancora, intervenimmo a Bologna nel 1947, nei giorni dei cosiddetti fatti del “Treno della Vergogna”, assieme alla Pontificia Opera di Assistenza, per aiutare gli esuli-giuliano dalmati stipati da giorni in vagoni, in condizioni disumane. Erano pronti pasti caldi, latte e coperte, ma le ormai note vicende non hanno consentito ai nostri operatori, che tentarono senza successo di aiutare gli esuli stremati dal drammatico viaggio, di portare soccorso. Perché questi esuli “dimenticati” vissero una beffa nella beffa: furono trattati con ostilità e sospetto. Solo negli anni ’90 del secolo scorso è iniziato a crollare il muro del cosiddetto “lungo silenzio” fino a giungere, nel 2004, alla legge dello Stato con la quale è stato istituito il Giorno del Ricordo che oggi celebriamo."

  • 10 FEBBRAIO  "GIORNO DEL RICORDO" ORE 11 - PARCO MARTIRI DELLE FOIBE A UDINE - ALLA PRESENZA DI NUMEROSE AUTORITA' CIVILI, MILITARI E RELIGIOSE SINDACO DI UDINE on. PIETRO FONTANINI E PRESIDENTE COMITATO PROVINCIALE DI UDINE ANVGD DOTT.SSA BRUNA ZUCCOLIN

La Fidca di Udine ha voluto essere presente ad Udine con il suo presidente di sezione dottor Antonello Quattrocchi ed il presidente del Collegio dei Probiviri,comm. Alessandro Berghinz,fra l'altro con una situazione pandemica presente, nelle condizioni metereologiche in continuo peggioramento, Le persone testimoniavano la presenza a favore  anche di altre Associazioni,data la ristrettezza della partecipazione, le cerimonie si sono svolte con rispetto delle regole del momento.



Le Persone presenti quindi,rappresentavano anche piu' Organizzazioni,inoltre erano presenti oltre la FIDCA di Udine,l'UNIRR,l'ANC,Il Comune di Udine ed una rappresentanza regionale FVG,Associazioni Culturali,il Dottor Lorenzo Codarin Alciati,Gary Di Qual,Giorgio Beltrame,ecc..




Poco prima della Cerimonia il Dottor Lorenzo Codarin Alciati della Associazione Riva Destra, ha reso Omaggio ai Caduti e Martiri delle Foibe ed ha deposto un mazzo di fiori contornato dal Tricolore Nazionale.





 Dottor Lorenzo Codarin Alciati 


Dottor Antonello Quattrocchi FIDCA UDINE


La dott.ssa Bruna Zuccolin Presidente ASSOCIAZIONE NAZIONALE VENEZIA GIULIA E DALMAZIA del Comitato Provinciale di Udine con la partecipazione  di soci e simpatizzanti,di fronte ad un  pubblico attento  ha tenuto una emozionante e commossa dizione.

Commovente  ed appassionato l'intervento di Comelli a Ricordo di Norma Cossetto!

Alla Presidente dottoressa Bruna  Zuccolin sono stati portati i saluti di tutta la Fidca e del nostro Presidente Nazionale Cav.Eugenio Ottavio Montalto.

Gloria a Norma Cossetto

Martignacco-Udine 10 febbraio 2021.



  • Martignacco

Alle ore 18,00 a Martignacco :

10 FEBBRAIO  "GIORNO DEL RICORDO"  - COMUNE DI MARTIGNACCO - COMMEMORAZIONE UFFICIALE PIAZZA MARTIRI DELLE FOIBE .
  • La Fidca di Udine era rappresentata dall'amico Antonio Pipere che ha portato alla 
  • Presidente dell'ANVGD Dottoressa Bruna Zuccolin oltre i saluti delle Federazione stessa:
  • Una  testimonianza di presenza come contributo a non far dimenticare la Giornata del Ricordo!!!
ONORE A TUTTI I MARTIRI DELLE FOIBE!

Bellissima lettera del Presidente Nazionale Paracadutisti D'Italia!!!

Grazie Presidente!

  • ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA
  • Il Presidente Nazionale
  • Livorno, 10 feb. 2021



  • ricordiamo oggi la tragedia delle foibe, quando la popolazione italiana dell’Istria e
  • della Dalmazia venne fatta oggetto di una campagna di terrore di inusitata ferocia per
  • cancellarne le tracce dalle terre dei propri avi; per farle abbandonare le case e le proprietà
  • delle proprie famiglie.
  • Questa pulizia etnica ante litteram vide uno dei suoi momenti più
  • drammatici in Istria, dove gli assassini non esitarono a utilizzare le cavità carsiche delle
  • foibe per nascondere in esse il frutto dei propri crimini. Uomini, donne e ragazzi vennero
  • scaraventati in esse, spesso vivi, mentre i nuovi padroni si installavano nelle loro case e
  • prendevano il controllo di quelle che erano le loro comunità.
  • Ma, tragedia nella tragedia, dobbiamo oggi anche ricordare la
  • vergogna per il distacco e spesso per l’odio che una parte marginale ma estremamente
  • ideologizzata della nostra popolazione di allora dimostrò nei confronti dei nostri fratelli in
  • fuga da quelle terre, colpevoli di non volersi rassegnare a sopravvivere da estranei nelle
  • terre che erano state loro, mentre i nuovi padroni gozzovigliavano nelle loro case.
  • Colpevoli, insomma, di non apprezzare il giogo comunista che alcuni sciagurati
  • auspicavano per tutta l’Italia e che per quarant’anni avrebbe oppresso quelle terre e quelle
  • popolazioni.
  • I paracadutisti italiani non hanno mai dimenticato quella tragedia,
  • anche grazie ai tantissimi esuli istriani e dalmati che scelsero le fila delle nostre Forze
  • Armate, dell’Esercito Italiano e della Folgore per continuare a servire la stessa Patria che
  • fu amata dai loro padri.
  • Ci stringiamo a loro.
  • FOLGORE!