L'impegno della FIDCA si esplicita anche con il partecipare e sostenere Iniziative Culturali.
Presenti al Centro Polifunzionale di Fauglis(UD)-10 febbraio 2019 per la proiezione dello spettacolo teatrale "MAGAZZINO 18"di Simone Cristicchi con il vicepresidente dell'ANVGD Prof. Elio Varutti.
Presenti per FIDCA di Udine: Valter Bortolotti vicepresidente,Stefano Cagnato Presidente Revisori dei Conti FIDCA di Udine e la Signora Anna Cagnin Socia FIDCA.
Magazzino 18 e' estraneo a ogni forma d'odio, di rivalsa, di arroganza; è invece
una pagina di poesia e di consolazione per le sofferenze degli oltre trecentomila
esuli italiani dall'Istria, da Fiume e da Zara [Dalmazia], spesso taciute e anzi
negate per assurdi interessi di partito o per questioni di convenienza politica sia
nazionale che internazionale: è uno spettacolo che tanti di quegli esuli avrebbero
dovuto vedere in vita, per sentirsi meno disperati, meno incompresi e meno
abbandonati. Forse avrebbe evitato a una parte di loro quel suicidio o
quell'autodistruzione che spesso hanno scelto, per spegnere le sofferenze. E
allora, anche per loro, vale l'undicesimo comandamento: “Non dimenticare”. E
noi, no, “no dimentichiamo”.Vogliamo inoltre, che le nuove Generazioni sappiano
e comprendano situazioni che molte volte vengono rinnegate o meglio
volutamente dimenticate oppure ignorate per comodità!.
lunedì 11 febbraio 2019
domenica 10 febbraio 2019
FIDCA di Udine alla Giornata del Ricordo: 10 febbraio
La FIDCA DI Udine ha
voluto partecipare con ampia rappresentanza al
Giorno del Ricordo, per sottolineare:
Il grande sacrificio umano dei nostri Fratelli,in memoria
dei Martiri della immane tragedia delle foibe e di tutti gli Esuli Istriani,
Fiumani e Dalmati che furono costretti ad abbandonare la loro terra ed i loro
beni.
Essere vicini e solidali significa portare rispetto e vicinanza,la FIDCA di Udine era presente
con Antonello Quattrocchi, Stefano Cagnato, Fabio Galimberti.
Oggi abbiamo un compito importante sia nei confronti di
questi martiri,ma anche verso le nuove generazioni,fare in modo che il flusso della
memoria non venga interrotto,oggi a fianco del Comune di Udine, del Club per l’Unesco
ed all’Associazione Nazionale Venezia
Giulia e Dalmazia c’era la FIDCA-Federazione Italiana dei Combattenti Alleati-,sia
alla Messa, sia al corteo, sia alla Cerimonia davanti al cippo del Ricordo, in
questa Giornata, non si possono dimenticare le sofferenze subite dalle Popolazioni dell’Adriatico Orientale nel secondo dopoguerra,in un intrico di vicende di
inumane sofferenze.
Benussi,Quattrocchi,Galimberti,Cagnato. |
Bonetti,ANC di Udine, Cagnato FIDCA,Galimberti |
Cippo in Ricordo dei Martiri delle Foibe |
Bonetti,ANC di Udine,Cagnato,Galimberti,Quattrocchi,Mannara' |
Qualche giorno fa era dedicata a Vittime delle Foibe,ora finalmente ai Martiri delle Foibe! |
Da Lega Nazionale:
Foiba di Basovizza e Monrupino (Trieste) - Oggi monumenti nazionali. Diverse centinaia sono gli infoibati in esse precipitati.
Foiba di Scadaicina sulla strada di Fiume.
Foiba di Podubbo - Non è stato possibile, per difficoltà, il recupero.
Il Piccolo del 5.12.1945 riferisce che coloro che si sono calati nella profondità di 190 metri, hanno individuato cinque corpi - tra cui quello di una donna completamente nuda – non identificabili a causa della decomposizione.
Foiba di Drenchia - Secondo Diego De Castro vi sarebbero cadaveri di donne, ragazze e partigiani dell’Osoppo.
Abisso di Semich – "…Un'ispezione del 1944 accertò che i partigiani di Tito, nel settembre precedente, avevano precipitato nell'abisso di Semich (presso Lanischie), profondo 190 metri, un centinaio di sventurati: soldati italiani e civili, uomini e donne, quasi tutti prima seviziati e ancor vivi. Impossibile sapere il numero di quelli che furono gettati a guerra finita, durante l'orrendo 1945 e dopo. Questa è stata fina delle tante Foibe carsiche trovate adatte, con approvazione dei superiori, dai cosiddetti tribunali popolari, per consumare varie nefandezze. La Foiba ingoiò indistintamente chiunque avesse sentimenti italiani, avesse sostenuto cariche o fosse semplicemente oggetto di sospetti e di rancori. Per giorni e giorni la gente aveva sentito urla strazianti provenire dall’abisso, le grida dei rimasti in vita, sia perché trattenuti dagli spuntoni di roccia, sia perché resi folli dalla
disperazione. Prolungavano l’atroce agonia con sollievo dell’acqua stillante. Il prato conservò per mesi le impronte degli autocarri arrivati qua, grevi del loro carico umano, imbarcato senza ritorno…" (Testimonianza di Mons. Parentin - da La Voce Giuliana del 16.12.1980).
Foibe di Opicina, di Campagna e di Corgnale – "Vennero infoibate circa duecento persone e tra queste figurano una donna ed un bambino, rei di essere moglie e figlio di un carabiniere …"(G. Holzer 1946).
Foibe di Sesana e Orle - Nel 1946 sono stati recuperati corpi infoibati.
Foiba di Casserova sulla strada di Fiume, tra Obrovo e Golazzo. Ci sono stati precipitati tedeschi, uomini e donne italiani, sloveni, molti ancora vivi, poi, dopo aver gettato benzina e bombe a mano, l’imboccatura veniva fatta saltare. Difficilissimi i recuperi.
Abisso di Semez - Il 7 maggio 1944 vengono individuati resti umani corrispondenti a ottanta - cento persone. Nel 1945 fu ancora "usato".
Foiba di Gropada - Sono recuperate cinque salme. " Il 12 maggio 1945 furono fatte precipitare nel bosco di Gropada trentaquattro persone, previa svestizione e colpo di rivoltella "alla nuca". Tra le ultime: Dora Ciok, Rodolfo Zuliani, Alberto Marega, Angelo Bisazzi, Luigi Zerial e Domenico Mari"
Foiba di Vifia Orizi - Nel mese di maggio del 1945, gli abitanti del circondario videro lunghe file di prigionieri, alcuni dei quali recitavano il Padre Nostro, scortati da partigiani armati di mitra, essere condotte verso la voragine. Le testimonianze sono concordi nell'indicare in circa duecento i prigionieri eliminati.
Foiba di Cernovizza (Pisino) - Secondo voci degli abitanti del circondario le vittime sarebbero un centinaio. L'imboccatura della Foiba, nell'autunno del 1945, è stata fatta franare.
Foiba di Obrovo (Fiume) – È luogo di sepoltura di tanti fiumani, deportati senza ritorno.
Foiba di Raspo - Usata come luogo di genocidio di italiani sia nel 1943 che nel 1945. Imprecisato il numero delle vittime.
Foiba di Brestovizza - Così narra la vicenda di una infoibata il "Giornale di Trieste" in data 14.08.1947. "Gli assassini l'avevano brutalmente malmenata, spezzandole le braccia prima di scaraventarla viva nella Foiba. Per tre giorni, dicono i contadini, si sono sentite le urla della misera che giaceva ferita, in preda al terrore, sul fondo della grotta."
Foiba di Zavni (Foresta di Tarnova) - Luogo di martirio dei carabinieri di Gorizia e di altre centinaia di sloveni oppositori del regime di Tito.
Foiba di Gargaro o Podgomila (Gorizia) - Vi furono gettate circa ottanta persone.
Capodistria - Le Foibe - Dichiarazioni rese da Leander Cunja, responsabile della Commissione di indagine sulle Foibe del capodistriano, nominata dal Consiglio esecutivo dell'Assemblea comunale di Capodistria: "Nel capodistriano vi sono centosedici cavità, delle ottantuno cavità con entrata verticale abbiamo verificato che diciannove contenevano resti umani. Da dieci cavità sono stati tratti cinquantacinque corpi umani che sono stati inviati all’Istituto di medicina legale di Lubiana. Nella zona si dice che sono finiti in Foiba, provenienti dalla zona di S. Servolo, circa centoventi persone di etnia italiana e slovena, tra cui il parroco di S. Servolo, Placido Sansi. I civili infoibati provenivano dalla terra di S. Dorligo della Valle. I capodistriani, infatti, venivano condotti, per essere deportati ed uccisi, nell'interno, verso Pinguente. Le Foibe del capodistriano sono state usate nel dopoguerra come discariche di varie industrie, tra le quali un salumificio della zona"
Foiba di Vines - Recuperate dal Maresciallo Harzarich dal 16.10.1943 al 25.10.1943 cinquantuno salme riconosciute. In questa Foiba, sul cui fondo scorre dell'acqua, gli assassinati dopo essere stati torturati, finirono precipitati con una pietra legata con un filo di ferro alle mani. Furono poi lanciate delle bombe a mano nell'interno. Unico superstite, Giovanni Radeticchio, ha raccontato il fatto.
Cava di Bauxite di Gallignana - Recuperate dal 31 novembre 1943 all'8 dicembre 1943 ventitré salme di cui sei riconosciute. Don Angelo Tarticchio nato nel 1907 a Gallesano d’Istria, parroco di Villa di Rovigno. Il 16 settembre 1943 - aveva trentasei anni - fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, e, dopo orribili sevizie, fu buttato nella foiba di Gallignana. Quando fu riesumato lo trovarono completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali tagliati e messi in bocca.
Foiba di Terli - Recuperate nel novembre del 1943 ventiquattro salme, riconosciute.
Foiba di Treghelizza - Recuperate nel novembre del 1943 due salme, riconosciute.
Foiba di Pucicchi - Recuperate nel novembre del 1943 undici salme di cui quattro riconosciute.
Foiba di Surani - Recuperate nel novembre del 1943 ventisei salme di cui ventuno riconosciute.
Foiba di Cregli - Recuperate nel dicembre del 1943 otto salme, riconosciute.
Foiba di Cernizza - Recuperate nel dicembre del 1943 due salme, riconosciute.
Foiba di Vescovado - Scoperte sei salme di cui una identificata.
Altre foibe da cui non fu possibile eseguire recupero nel periodo 1943 - 1945: Semi - Jurani - Gimino - Barbana - Abisso Bertarelli - Rozzo - Iadruichi.
Foiba di Cocevie a 70 chilometri a sud-ovest da Lubiana
Foiba di San Salvaro.
Foiba Bertarelli (Pinguente) - Qui gli abitanti vedevano ogni sera passare colonne di prigionieri ma non ne vedevano mai il ritorno.
Foiba di Gropada.
Foiba di San Lorenzo di Basovizza.
Foiba di Odolina - Vicino Bacia, stilla strada per Matteria, nel fondo dei Marenzi.
Foiba di Beca - Nei pressi di Cosina.
Foibe di Castelnuovo d'Istria – "Sono state poi riadoperate - continua il rapporto del Cln - le foibe istriane, già usate nell'ottobre del 1943".
Cava di bauxite di Lindaro
Foiba di Sepec (Rozzo)
Foiba di Scadaicina sulla strada di Fiume.
Foiba di Podubbo - Non è stato possibile, per difficoltà, il recupero.
Il Piccolo del 5.12.1945 riferisce che coloro che si sono calati nella profondità di 190 metri, hanno individuato cinque corpi - tra cui quello di una donna completamente nuda – non identificabili a causa della decomposizione.
Foiba di Drenchia - Secondo Diego De Castro vi sarebbero cadaveri di donne, ragazze e partigiani dell’Osoppo.
Abisso di Semich – "…Un'ispezione del 1944 accertò che i partigiani di Tito, nel settembre precedente, avevano precipitato nell'abisso di Semich (presso Lanischie), profondo 190 metri, un centinaio di sventurati: soldati italiani e civili, uomini e donne, quasi tutti prima seviziati e ancor vivi. Impossibile sapere il numero di quelli che furono gettati a guerra finita, durante l'orrendo 1945 e dopo. Questa è stata fina delle tante Foibe carsiche trovate adatte, con approvazione dei superiori, dai cosiddetti tribunali popolari, per consumare varie nefandezze. La Foiba ingoiò indistintamente chiunque avesse sentimenti italiani, avesse sostenuto cariche o fosse semplicemente oggetto di sospetti e di rancori. Per giorni e giorni la gente aveva sentito urla strazianti provenire dall’abisso, le grida dei rimasti in vita, sia perché trattenuti dagli spuntoni di roccia, sia perché resi folli dalla
disperazione. Prolungavano l’atroce agonia con sollievo dell’acqua stillante. Il prato conservò per mesi le impronte degli autocarri arrivati qua, grevi del loro carico umano, imbarcato senza ritorno…" (Testimonianza di Mons. Parentin - da La Voce Giuliana del 16.12.1980).
Foibe di Opicina, di Campagna e di Corgnale – "Vennero infoibate circa duecento persone e tra queste figurano una donna ed un bambino, rei di essere moglie e figlio di un carabiniere …"(G. Holzer 1946).
Foibe di Sesana e Orle - Nel 1946 sono stati recuperati corpi infoibati.
Foiba di Casserova sulla strada di Fiume, tra Obrovo e Golazzo. Ci sono stati precipitati tedeschi, uomini e donne italiani, sloveni, molti ancora vivi, poi, dopo aver gettato benzina e bombe a mano, l’imboccatura veniva fatta saltare. Difficilissimi i recuperi.
Abisso di Semez - Il 7 maggio 1944 vengono individuati resti umani corrispondenti a ottanta - cento persone. Nel 1945 fu ancora "usato".
Foiba di Gropada - Sono recuperate cinque salme. " Il 12 maggio 1945 furono fatte precipitare nel bosco di Gropada trentaquattro persone, previa svestizione e colpo di rivoltella "alla nuca". Tra le ultime: Dora Ciok, Rodolfo Zuliani, Alberto Marega, Angelo Bisazzi, Luigi Zerial e Domenico Mari"
Foiba di Vifia Orizi - Nel mese di maggio del 1945, gli abitanti del circondario videro lunghe file di prigionieri, alcuni dei quali recitavano il Padre Nostro, scortati da partigiani armati di mitra, essere condotte verso la voragine. Le testimonianze sono concordi nell'indicare in circa duecento i prigionieri eliminati.
Foiba di Cernovizza (Pisino) - Secondo voci degli abitanti del circondario le vittime sarebbero un centinaio. L'imboccatura della Foiba, nell'autunno del 1945, è stata fatta franare.
Foiba di Obrovo (Fiume) – È luogo di sepoltura di tanti fiumani, deportati senza ritorno.
Foiba di Raspo - Usata come luogo di genocidio di italiani sia nel 1943 che nel 1945. Imprecisato il numero delle vittime.
Foiba di Brestovizza - Così narra la vicenda di una infoibata il "Giornale di Trieste" in data 14.08.1947. "Gli assassini l'avevano brutalmente malmenata, spezzandole le braccia prima di scaraventarla viva nella Foiba. Per tre giorni, dicono i contadini, si sono sentite le urla della misera che giaceva ferita, in preda al terrore, sul fondo della grotta."
Foiba di Zavni (Foresta di Tarnova) - Luogo di martirio dei carabinieri di Gorizia e di altre centinaia di sloveni oppositori del regime di Tito.
Foiba di Gargaro o Podgomila (Gorizia) - Vi furono gettate circa ottanta persone.
Capodistria - Le Foibe - Dichiarazioni rese da Leander Cunja, responsabile della Commissione di indagine sulle Foibe del capodistriano, nominata dal Consiglio esecutivo dell'Assemblea comunale di Capodistria: "Nel capodistriano vi sono centosedici cavità, delle ottantuno cavità con entrata verticale abbiamo verificato che diciannove contenevano resti umani. Da dieci cavità sono stati tratti cinquantacinque corpi umani che sono stati inviati all’Istituto di medicina legale di Lubiana. Nella zona si dice che sono finiti in Foiba, provenienti dalla zona di S. Servolo, circa centoventi persone di etnia italiana e slovena, tra cui il parroco di S. Servolo, Placido Sansi. I civili infoibati provenivano dalla terra di S. Dorligo della Valle. I capodistriani, infatti, venivano condotti, per essere deportati ed uccisi, nell'interno, verso Pinguente. Le Foibe del capodistriano sono state usate nel dopoguerra come discariche di varie industrie, tra le quali un salumificio della zona"
Foiba di Vines - Recuperate dal Maresciallo Harzarich dal 16.10.1943 al 25.10.1943 cinquantuno salme riconosciute. In questa Foiba, sul cui fondo scorre dell'acqua, gli assassinati dopo essere stati torturati, finirono precipitati con una pietra legata con un filo di ferro alle mani. Furono poi lanciate delle bombe a mano nell'interno. Unico superstite, Giovanni Radeticchio, ha raccontato il fatto.
Cava di Bauxite di Gallignana - Recuperate dal 31 novembre 1943 all'8 dicembre 1943 ventitré salme di cui sei riconosciute. Don Angelo Tarticchio nato nel 1907 a Gallesano d’Istria, parroco di Villa di Rovigno. Il 16 settembre 1943 - aveva trentasei anni - fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, e, dopo orribili sevizie, fu buttato nella foiba di Gallignana. Quando fu riesumato lo trovarono completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali tagliati e messi in bocca.
Foiba di Terli - Recuperate nel novembre del 1943 ventiquattro salme, riconosciute.
Foiba di Treghelizza - Recuperate nel novembre del 1943 due salme, riconosciute.
Foiba di Pucicchi - Recuperate nel novembre del 1943 undici salme di cui quattro riconosciute.
Foiba di Surani - Recuperate nel novembre del 1943 ventisei salme di cui ventuno riconosciute.
Foiba di Cregli - Recuperate nel dicembre del 1943 otto salme, riconosciute.
Foiba di Cernizza - Recuperate nel dicembre del 1943 due salme, riconosciute.
Foiba di Vescovado - Scoperte sei salme di cui una identificata.
Altre foibe da cui non fu possibile eseguire recupero nel periodo 1943 - 1945: Semi - Jurani - Gimino - Barbana - Abisso Bertarelli - Rozzo - Iadruichi.
Foiba di Cocevie a 70 chilometri a sud-ovest da Lubiana
Foiba di San Salvaro.
Foiba Bertarelli (Pinguente) - Qui gli abitanti vedevano ogni sera passare colonne di prigionieri ma non ne vedevano mai il ritorno.
Foiba di Gropada.
Foiba di San Lorenzo di Basovizza.
Foiba di Odolina - Vicino Bacia, stilla strada per Matteria, nel fondo dei Marenzi.
Foiba di Beca - Nei pressi di Cosina.
Foibe di Castelnuovo d'Istria – "Sono state poi riadoperate - continua il rapporto del Cln - le foibe istriane, già usate nell'ottobre del 1943".
Cava di bauxite di Lindaro
Foiba di Sepec (Rozzo)
FIDCA di Udine con ANVGD di Udine,con la Presidente Bruna Zuccolin,Quattrocchi,Cagnato,Benussi,ecc.
venerdì 8 febbraio 2019
F.I.D.C.A.di Udine incontra l'I.P.A. di Gorizia-International Police Association
Nella giornata pomeridiana del giorno 7 Febbraio 2019,
presso la sede dell’I.P.A. di Gorizia-International Police Association- si e’
incontrata la F.I.D.C.A. di Udine-Federazione Italiana dei Combattenti Alleati- rappresentata dal Presidente Dottor Antonello
Quattrocchi e dal vice-presidente Sig. Valter Bortolotti,mentre come I.P.A. di
Gorizia presenti: il Presidente Sig. Camillo Belli ed il Tesoriere Sig. Lino Fabris.
La FIDCA di Udine ha relazionato sul proprio impegno
associativo ed ha sottolineato le
grandi linee di convergenza e vedute tra le nostre organizzazioni,e’ stato ribadito che le
Forze dell’Ordine non debbono essere lasciate sole, ma debbono sempre avere il sostegno
anche di quelle Associazioni come la FIDCA e l’IPA che svolgono anche un ruolo sociale:
come nell’ambito della solidarietà umana e nella partecipazione e nel sostegno di Valori
Nazionali quali :l’amor patrio,il rispetto dei Caduti.
grandi linee di convergenza e vedute tra le nostre organizzazioni,e’ stato ribadito che le
Forze dell’Ordine non debbono essere lasciate sole, ma debbono sempre avere il sostegno
anche di quelle Associazioni come la FIDCA e l’IPA che svolgono anche un ruolo sociale:
come nell’ambito della solidarietà umana e nella partecipazione e nel sostegno di Valori
Nazionali quali :l’amor patrio,il rispetto dei Caduti.
In tale occasione la FIDCA di Udine sottolinea che e’
importantissimo non dimenticare il contributo di sangue versato dalle
Forze dell’Ordine e dagli appartenenti alle FF.AA.
Tutti questi aspetti sono stati completamente condivisi.
La Fidca di Udine ha voluto consegnare al Presidente IPA di
Gorizia-Camillo Belli- ed al Tesoriere Lino Fabris, un gagliardetto come stima
e condivisione di idee e valori.
Cosa e’ l’IPA.
Da sito IPA -ITALIA
"LE ORIGINI E GLI SCOPI
Le origini dell'International Police
Association (I.P.A.) possono essere fatte risalire all'anno 1949 quando, sul
numero di agosto della "Police Review", apparve un articolo, firmato
con lo pseudonimo di Aytee, in cui l'autore descriveva come avesse allacciato rapporti
con colleghi della Polizia di Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia per
motivi di lavoro e metteva poi in evidenza come quei contatti avessero assunto
carattere di continuità dando luogo a veri e propri legami d'amicizia.
Nel mettere in evidenza l'importanza, sia
sul piano professionale, sia sul piano umano di quei rapporti, l'autore
auspicava che altri colleghi seguissero la stessa esperienza e già ipotizzava
la possibilità di coordinare quegli scambi attraverso una qualche forma di
associazione.
L'idea ebbe un successo immediato tanto
che il 14 ottobre dello stesso anno 1949, presso la stazione di polizia di
Bishopsgate a Londra, si tenne una riunione di funzionari, sotto il patrocinio
di Sir Hugh Turnhull, Commissario della City, e si gettarono le basi per la
costituzione di un'associazione che si proponeva di raggiungere lo scopo di
curare l'unione, l'intesa, l'affratellamento degli appartenenti alle diverse
forze di Polizia, promovendo ed incoraggiando iniziative di carattere
professionale, culturale, ricreativo, sociale e sportivo.
Il 1° gennaio 1950 la Sezione Inglese era
regolarmente costituita e, come si apprese dal numero di febbraio della
"Police Review", il suo primo segretario era Arthur Troop, funzionario
di polizia della Contea di Lincolnshire, cioè quell'Aytee autore dell'articolo
che aveva lanciato l'idea.
Il successo dell'iniziativa è dimostrato
dal continuo e crescente numero di adesioni che ben presto cominciarono a
giungere da ogni parte del mondo; nello stesso anno 1950 si formarono la
Sezione Scozzese e quella Norvegese, nel 1953 seguirono l'Olanda ed il Belgio e
nel 1954 fu la volta di Germania e Svizzera.
La costituzione di tutte queste Sezioni e
le adesioni che arrivavano di singoli,
convinsero i responsabili della necessità
di riunirsi in Associazione; ciò avvenne nel settembre 1955 nel corso del primo
Congresso Internazionale tenuto a Parigi con l'approvazione di uno Statuto e
con la nomina di un Consiglio Esecutivo.
Fu adottato il motto in ESPERANTO
SERVO PER AMIKECO
(servire in amicizia)
in quanto si ritenne lingua universale"
mercoledì 6 febbraio 2019
Rifondata la Sezione di Udine della F.I.D.C.A.
Nella giornata del 30 novembre 2018 in Udine e’ stata rifondata la sezione di Udine
della FIDCA-FEDERAZIONE
ITALIANA DEI COMBATTENTI ALLEATI- Ente Morale DPR N.305N DEL 9-04-1986,
I nuovi Iscritti hanno ricordato il Presidente scomparso alcuni anni fa, cav. Francesco
Misceo.
Direttivo:
Sono stati ricordati,con un minuto di silenzio i Caduti Italiani di tutte le guerre.
Storia:
La Federazione
Italiana dei Combattenti Alleati (F.I.D.C.A.), é stata costituita il 3
gennaio 1972.
E’ perciò una delle
più giovani Associazioni Combattentistiche d’Italia, fondata per riunire gli ex
Combattenti di tutte le guerre, combattute dalle nazioni alleate in Europa, nel
pieno riconoscimento e nella dovuta esaltazione del loro comune sacrificio.
Scopo principale
della FIDCA, é l’internazionalizzazione dei Valori Combattentistici, intesi
come strumento di pace e di collaborazione tra i popoli.
I sani principi,
l’ottimo comportamento dei suoi dirigenti, il perenne ricordo di tutti coloro
che hanno lottato e sofferto sui campi di battaglia e che ricordano sempre le
atrocità, i tormenti e le violenze subite e patite, sono stati premiati dal
Governo Italiano, che con Decreto del Presidente della Repubblica n.305 del
9/4/1986, ha riconosciuto la Personalità Giuridica dell’Associazione,
trasferendola, con il D.P.R. 27-2-1990, sotto il diretto patrocinio del
Ministero della Difesa.
Il logo scelto per
rappresentare la Federazione Italiana Dei Combattenti Alleati, è un elmetto
dorato su fondo blu, della forma in uso nelle Forze Armate italiane, durante la
seconda guerra mondiale, contornato dalle 12 stelle dorate, che rappresentavano
i 12 Paesi costituenti l'Unione Europea, quando nacque la FIDCA.
Nell'Assemblea fondativa hanno partecipato i Soci che hanno
effettuato l'iscrizione volontaria all'Associazione,con i quali, in aperto
spirito democratico, si e' vista la partecipazione alla dibattito e portare
contributo fattivo.
Con la fine del Commissariamento-durante questo periodo, la
FIDCA di Udine ha partecipato attivamente a molte cerimonie,convegni, sia di
carattere sociale ,militare che culturale,sottolineando un impegno ad ampio
spettro- le attività continueranno nello stesso spirito partecipativo.
Le Persone partecipi
hanno un alto senso d’amor Patrio ed una
ampia conoscenza sociale di solidarietà e sensibilità con partecipazione diretta oltre alle
esperienze personali espresse in campi differenti ma che, nel loro insieme
costituiscono Patrimonio a favore di tutta la Associazione.
La FIDCA di Udine,sopratutto il Commissario incaricato,dottor Antonello Quattrocchi, tiene a sottolineare che in questo compito di rifondazione sono state sempre vicino le Persone come il nostro Presidente Nazionale Cav. Eugenio Montalto e la grande disponibilita' del dottor Alessandro Sarno.
Sono stati eletti : Presidente
sezione di Udine : Antonello Quattrocchi;Vice Presidente Valter
Bortolotti;Consiglieri : Vidon Michele,Tomasini Emanuele,Vrizzi
Francesco.
Alfieri : Valter Bortolotti, Stefano Cagnato, Francesco
Vrizzi.
Collegio dei Revisori dei Conti:
Presidente Cagnato Stefano, Consiglieri : Chiuchiolo Enrico, Stefania
Zampieri; supplente :Giovanni Coppola.
Collegio dei Probiviri: Presidente
Alessandro Berghinz,Consiglieri: Luca Braida,Grazio De Felice.Supplenti:
Sabrina Chiavon.
Per gli aspetti culturali e museali :
Valter Bortolotti e Fabio Galimberti.
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