lunedì 25 ottobre 2021

FIDCA CASERTA: 5° Anniversario Luogo della Memoria

 

Nella giornata di sabato 23 ottobre 2021 presso l’Eremo di San Vitaliano in Casola di Caserta (santuario del 1200) il presidente della sezione provinciale FIDCA, dott. Angelo Tartaglione ha partecipato, unitamente ad altre associazioni combattentistiche e d’Arma attive nella provincia, alla celebrazione della cerimonia per il 5° anniversario del Luogo della Memoria dedicato ai caduti delle Missioni Internazionali di Pace.





All’evento erano presenti: il promotore Ten. Col. Gianfranco Paglia Medaglia d’Oro al Valor Militare, familiari ed amici dei caduti, il Sottosegretario di Stato per la Difesa l'Onorevole Giorgio Mulè, il sindaco di Caserta Avv. Carlo Marino, l’ordinario militare per l'Italia Sua Eccellenza Monsignore Santo Marcianò, autorità civili, militari e religiose e una rappresentanza di allievi degli Istituti Tecnici Superiori della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni don Salvatore d'Angelo.


Prima della celebrazione eucaristica officiata dall’Ordinario Militare Monsignore Marcianò, il sindaco di Caserta Avv. Marino e il sottosegretario di stato per la difesa Onorevole Mulè hanno depositato una corona di alloro al monumento dei caduti.












Prima di terminare la cerimonia è stato ricordato il centenario della deposizione all’Altare della Patria, nel Vittoriano a Roma, del Milite Ignoto.











domenica 24 ottobre 2021

FIDCA Udine : 22 OTTOBRE 2021 Torreano di Martignacco Evento :100 Anni del MILITE IGNOTO

 La FIDCA di Udine con il Presidente Sezione di Udine Antonello Quattrocchi ed il Socio Maresciallo Giuseppe Troilo hanno partecipato alla Cerimonia in Ricordo del 100.mo del Milite Ignoto a Villa Italia in Torreano di Martignacco -Udine-gia' sede di soggiorno del Re Vittorio Emanuele III.

L'evento organizzato dall'amico ed anche socio fondatore della FIDCA di Udine con l'incarico di presidente dei Probiviri della sezione nonche' presidente delle Guardie d'Onore del Pantheon del Friuli Venezia Giulia e dell'O.d.S.: comm. Alessandro BERGHINZ, ha visto una folta partecipazione sia di pubblico che di Autorita' : ANC sezione di Latisana, Sez. Artiglieria, ANA ,ANB, Ass. Cavalleria , FNA, ANF,come aderenti, mentre i patrocini erano: Regione FVG, Comune di Martignacco, FIDCA, Club per l'Unesco di Udine, Ordini Dinastici Casa  Savoia, Istituto Nazionale Guardie d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon.

E' stato  istituito all'interno di Villa Italia un ufficio postale mobile per l'annullo postale dell'evento.

Presenti molti Labari di Associazioni d'Arma e Bandiere delle Associazioni.

Benedizione da parte del Cappellano Monsignor Francesco Millimaci, lettura della poesia commemorativa da parte del poeta Giuseppe Capoluongo, intervento dell'amico Berghinz e del Sindaco di Martignacco e di altri rappresentanti d'arma fra cui il Capitano di Vascello Dottor Ugo Maria d'Atri Presidente INGORTP.

Presenti rappresentanti sia dell'Arma dei Carabinieri,  Areonautica  Militare, Esercito, ANVGD di Udine,ecc.la Presidente dottoressa Renata Capria d'Aronco -Club per l'Unesco di Udine-, nonche' Socia FIDCA sezione di Udine, il presidente dei Revisori dei Conti della FIDCA Udine Ten. Stefano Cagnato, Vincenzo Verdino Presidente Nazionale dei Cacciatori delle Alpi ,Associazione Nazionale Arma di Cavalleria Presidente Pietro Maraglino della Sezione di Palmanova con Collega Alfiere, molti in duplice veste di rappresentanza.

Interventi vari fra cui quello del Sindaco a sottolineare l'importanza del Ricordo!

Dopo lo scoprimento della Targa e la deposizione di una Corona ha seguito la benedizione ed il Silenzio. L'apertura della Cerimonia ha visto tutti i presenti a cantare l'Inno Nazionale Italiano nel massimo rispetto per l'importante ricordo ed anche  rispettosi delle norme sanitarie vigenti.  

E' seguita la proiezione del documentario storico del Viaggio del Milite Ignoto e della sua storia.

Giuseppe Troilo e Stefano Cagnato



Troilo e Quattrocchi FIDCA UDINE


Annullo filatelico


          
Quattrocchi con Bandiera FIDCA Sez.Udine



















 Nella Cerimonia sono stati ricordati tutti i Caduti!
ONORE AL MILITE IGNOTO ONORE AI SOLDATI ITALIANI!!

Labari e Bandiere presenti.

a dx Alessandro Berghinz

giovedì 14 ottobre 2021

Palermo, ripristinato la lapide ai caduti.

Palermo 13 ottobre 2021 cerimonia in memoria dei caduti in mare.


Alla cerimonia hanno partecipato diverse associazioni combattentistiche e d'arma nonché personale della Fidca di Capaci luogotenente Medaglia d'Oro Vt. Salvino Benedetto.

E stata ripristinata e rimessa in efficienza la lapide che ricordava i caduti; era stata vilmente danneggiata, fatta a pezzi, da ignoti nel corso della scorsa estate.











lunedì 11 ottobre 2021

FIDCA Udine a Cividale giorno 9 Ottobre 2021 Milite Ignoto e contributoal Ricordo del Socio Giuseppe Troilo.

 La Fidca di Udine con il presidente dottor Antonello Quattrocchi ed il Socio Vincenzo Verdino-Presidente Nazionale dei Cacciatori delle Alpi-hanno partecipato all'inaugurazione e presentazione della Mostra Tematica sul Milite Ignoto a Cividale del Friuli,mostra tematica nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti che rimarrà aperta fino al prossimo 7 novembre c.a.Mostra organizzata dall'Associazione Nazionale del Fante-Sezione di Cividale del Friuli. Merito ed onore a questi Uomini!

1921----2021

La Fidca non dimentica il Centenario della designazione,sia del viaggio e della tumulazione del Milite Ignoto che partendo da Aquileia raggiunse Roma onorata da milioni di persone.

Vada il nostro rispetto ed il nostro ricordo a tutti i Caduti Italiani!!!

Vada il nostro rispetto al Fante, Uomini che diedero il piu' alto contributo di Sangue!

Vada il nostro rispetto e ricordo alla Mamma di tutte le Mamme : MARIA BERGAMAS.

Vada il nostro rispetto storico a al Colonnello GIULIO DOULIET, grande artefice  dell'Azione Ricordo a favore di tutti i Soldati Italiani ed al SottoTenente -Ministro della Guerra on. LUIGI GASPAROTTO per la designazione della Commissione della ricerca di 11 salme di Ignoti.


Tutti e due Grandi Persone.













Contributo dell'Amico Socio FIDCA di Udine : Giuseppe Troilo- Ricordo Storico del Milite Ignoto.







IL MILITE IGNOTO

 

Tributare onori solenni a un Milite Ignoto, e cioè tecnicamente al cadavere di uno sconosciuto di cui si sa solo che ha combattuto in guerra a difesa della Patria può apparire un’idea bizzarra, agli occhi di noi moderni.

Mettiamoci però nei panni di un Italiano di inizio anni ’20, e cerchiamo di capire il profondo significato simbolico di tale gesto.

L’Italia (l’Europa intera!) alla fine della prima guerra mondiale era una nazione (un continente!) ripiegato nel lutto più stretto e più sconvolto. Non v’era famiglia che non avesse perso uno dei propri cari; non v’era donna che non avesse pianto tutte le sue lacrime carezzando la foto di quel marito, di quel fidanzato, di quel fratello, amico, figlio, che non aveva mai fatto ritorno dal fronte. L’Italia intera era in lutto stretto, ma non nel senso che ogni famiglia aveva dei morti da piangere: proprio nel senso che l’Italia intera, come comunità di persone, era provata e sconvolta da quanto accaduto. C’era un drammatico bisogno di rielaborare (e proprio come nazione) l’esperienza di lutto, per poi provare ad andare avanti.

Undici salme, provenienti dai più sanguinosi campi di battaglia, furono esumate tra il 3 e il 24 ottobre 1921, ricomposte con ogni onore, custodite in undici bare uguali, e poi condotte a Gorizia – una delle città italiane più duramente colpite dalla guerra – ove una camera ardente fu allestita nella chiesa di Sant’Ignazio. Dal 18 ottobre in poi – data dell’apertura al pubblico della camera ardente – la chiesetta fu oggetto di un pellegrinaggio ininterrotto, nonché (dettaglio triste, ma significativo) di vere e proprie scene di disperazione. Incredibile ma vero: più d’una volta, donne vestite a lutto cominciarono a strepitare implorando che fosse aperta davanti ai loro occhi questa o quell’altra cassa da morto. In quel processo di identificazione nazionale che, evidentemente, stava funzionando fin troppo bene, essere si convincevano di “sentire” che proprio lì, proprio in quel feretro, proprio davanti a loro, se ne stava il corpo del loro caro, sulla cui tomba non avevano mai potuto piangere.

Il 27 ottobre, le undici salme lasciarono Gorizia in un bagno di popolo. Caricate su un convoglio speciale, le bare dei nostri Militi Ignoti furono salutate dalle autorità civili e religiose. Le campane delle chiese ne accompagnarono l’ultimo, solenne viaggio, suonando a lutto in ognuno dei paesini attraverso i quali transitò il corteo funebre.
Meta finale: il duomo di Aquileia, in quella terra divenuta italiana grazie al sacrificio di tanti soldati come i nostri undici.

L’indomani, il coup de théâtre. Alla presenza delle autorità e della cittadinanza tutta, una donna del popolo avrebbe indicato quale, tra gli undici caduti, ella “sentisse” essere il Milite Ignoto.

E così fu: la fortunata (?) prescelta fu Maria Bergamas, triestina, classe 1867, e dunque cittadina dell’Impero austro-ungarico all’epoca dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Suo figlio Antonio, ovviamente austriaco anch’egli, aveva disertato la leva dell’Impero per servire quella che, evidentemente, in cuor suo considerava la madrepatria: arruolatosi nel Regio Esercito italiano, morì alle falde del Monte Cimone, e il suo corpo non fu mai identificato.

Il 28 ottobre 1921, Maria entrò nella Basilica di Aquileia vestita a lutto stretto, accompagnata da un gruppetto di vedove di guerra. Idealmente eletta “madre spirituale” del Milite Ignoto attorno a cui tutta Italia si stringeva, la donna fu incaricata, appunto, di indicare quale, tra gli undici caduti, “sentisse” essere suo figlio. La donna, silenziosa, passò in rassegna i primi feretri, ma arrivata davanti al decimo ebbe un mancamento: proprio su questo, dunque, cadde la scelta.
Molto tempo più tardi, la figlia di Maria confidò ai giornali che, quella mattina, sua madre era intenzionata a indicare l’ottavo oppure il nono soldato: due numeri che, per varie ragioni, erano legati nel suo cuore al ricordo di suo figlio. Ma ecco: di fronte all’ottava e poi alla nona bara, Maria provò un senso di vergogna – ché non poteva, per il suo dolce egoismo di madre, essere così di parte nell’assolvere il compito che le era stato dato.
E la scelta era stata fatta: e il Milite Ignoto era stato identificato.

 

Mentre gli altri dieci caduti venivano preparati per una sepoltura ricca d’onori nel cimitero di Aquileia, il Milite Ignoto veniva caricato su un convoglio di prima classe che, percorrendo la tratta Udine – Conegliano – Treviso – Venezia – Rovigo – Ferrara – Firenze – Arezzo, avrebbe infine raggiunto la capitale.
Destinazione? Il Vittoriano, naturalmente. Pochi sanno, però, che, inizialmente, era stata avanzata la proposta che il Milite Ignoto riposasse in ben altro luogo e in ben altra compagnia: ovverosia, nella chiesa del Pantheon, assieme ai re d’Italia.
Forse perché la famiglia reale non si era mostrata molto per la quale; forse perché il Vittoriano stava ancora cercando una sua precisa ragion d’essere: fatto sta che si scelse infine di seppellire il Milite presso il glorioso Altare della Patria, che – del resto – essendo un luogo aperto, avrebbe permesso un afflusso di pubblico libero e ininterrotto, senza limiti di orario o di capienza.

 

All’alba del 29 ottobre, il Milite Ignoto intraprende il suo ultimo viaggio. Lo accoglie – in ogni singola, sperduta stazione del più piccolo paesino in cui il treno sosta – una folla di gente commossa e in lacrime. I popolani si inginocchiano al passare della salma (!), le donne corrono lungo le rotaie inseguendo i vagoni e piangendo col capo appoggiato al duro legno. È come se proprio in quel momento – e solo in quel momento – la nazione cominciasse finalmente a stringersi , unita, attorno al lutto per colui che, essendo il figlio di nessuno, è un po’ il figlio di tutti.

 

Il treno procede quasi a passo d’uomo, sostando per cinque minuti in ognuna delle stazioncine che incontra. Quindici vagoni interi (!) vengono via via riempiti delle corone di fiori con cui il popolo vuole omaggiare il soldato caduto – e a tutelare che il passaggio del feretro abbia luogo in modo decoroso e consono alla situazione, la forza pubblica prescrive che il popolo accolga il corteo funebre nel più completo silenzio, e senza alcun tipo di stendardi o di insegne a indicare appartenenze politiche o ideologiche, al di fuori del tricolore nazionale. Unico suono ammesso, accanto ai singhiozzi delle donne, le note de Il Piave mormorava: ma che nessuno azzardi a improvvisare comizi, o peggio ancora a trasformare il Milite Ignoto in un simbolo politico di questo o quel partito.

 

E poi, tutto il resto è storia nota. L’arrivo a Roma, le esequie solenni a Santa Maria degli Angeli, la lenta processione fino all’Altare della Patria, la sepoltura nel punto più glorioso di Roma tutta. Fu la prima, grande manifestazione patriottica dell’Italia unita, che davvero unì sotto lo stesso abbraccio di cordoglio tutta la popolazione, da Nord a Sud. Piegata dal dolore, ancora ferita dalle guerre: l’Italia usciva pian piano dal lutto, e si scopriva nazione.

 

Estratto da un articolo scritto da una non meglio identificata “Lucia” (Una penna spuntata).

 

Giuseppe Troilo

 ONORE SEMPRE AI CADUTI ITALIANI!!!