La FIDCA di Udine con il suo presidente ha partecipato alle Cerimonie in Ricordo del Sacrificio di Salvo D'Acquisto e della Divisione Acqui massacrata a Cefalonia. Le cerimonie si sono svolte rispettando le norme sanitarie anti-covid. Presenti diverse associazioni d'Arma fra le quali :ANC e Artiglieria,ecc. con rappresentanze comunali.
Monumento a Salvo D'Acquisto a Udine |
Tratto da : http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/non-tutti-sanno-che/d/d'acquisto-salvo
Dopo l'8 settembre 1943, a seguito dei combattimenti alle
porte della Capitale, un reparto di SS tedesco si era installato nel territorio
della Stazione di Torrimpietra, occupando una caserma abbandonata della Guardia
di Finanza e sita nella "Torre di Palidoro" borgata limitrofa a
Torrimpietra. In tale caserma, la sera del 22 settembre di quello stesso anno,
alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa abbandonata, provocarono lo
scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimase ucciso ed altri due furono
gravemente feriti. Il fortuito episodio fu interpretato dai tedeschi come un
attentato.
Poco dopo, Torrimpietra fu tutta accerchiata e 22
inermi ed innocenti cittadini furono rastrellati, caricati su di un autocarro e
trasportati ai piedi della Torre di Palidoro.
Nel rapporto del 25 gennaio 1945 n. 20/7-11 di protocollo
riservato, inviato dal comandante della Legione di Roma al Comando Generale
dell'Arma, si legge che la sera del giorno dell'esecuzione di Salvo D'Acquisto
alcuni militari tedeschi, parlando con una giovane del luogo, affermarono che
il sottufficiale era "morto
da eroe, impassibile di fronte alla morte".
Alla Memoria del vice brigadiere Salvo
D'Acquisto il Luogotenente Generale del Regno, con Decreto "Motu Proprio" del
25 febbraio 1945, conferì la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente
motivazione:
"Esempio
luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo
stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle
orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione,
pur essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile d'un presunto
attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido
la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una
nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell'Arma".
Rappresentanze d'arma al monumento dell'Acqui in Udine Monumento alla Divisione Acqui in Udine
Tratto da : L'eccidio
della Divisione Acqui
“Il comportamento degli ufficiali italiani
alla triste ‘Casetta rossa’ di Cefalonia non appartiene alla storia ma al mito.
Ad uno ad uno, nobilissimi cavalieri del dovere e dell’onore, essi salirono con
sublime serenità il calvario che ancora li separava dalla gloria” (dal
bollettino del dicembre 1944 della Psychological Warfare Branch, una branca dei servizi
segreti angloamericani addetti alla propaganda)
A Cefalonia e Corfu' 16 mila soldati
italiani appartenenti alla 33^ divisione da montagna "Acqui" combatterono
contro i tedeschi, divenuti dopo l'8 settembre del 1943, nemici ed oppressori
dell'Italia. A Cefalonia e, in proporzioni minori, a Corfu' avvenne la
piu' grande eliminazione di massa di prigionieri di guerra della seconda guerra
mondiale. La divisione “Acqui” subi' una sorte tanto tragica
perche' i tedeschi, considerandoli ammutinati, trucidarono
migliaia di Soldati, Graduati e Ufficiali, eseguendo l'ordine speciale
di non fare prigionieri, emanato da Hitler in persona solo per
la Divisione "Acqui".
Nell’eccidio di Cefalonia persero la vita fra ufficiali, sottufficiali e soldati oltre 9000 persone
ONORI SEMPRE A TUTTI I CADUTI! LA FIDCA NON DIMENTICA!
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