L'amico Stefano Cagnato -Socio e Presidente dei Revisori dei Conti- molto vicino al Ricordo ed al Valore del Sacrificio versato dai Nostri Soldati in tutti i conflitti, rispettoso della memoria non solo storica ma sopratutto di non far dimenticare e quindi di svolgere anche un ruolo di Ricordo e di Rispetto per mantenere sempre viva la MEMORIA!
Attività svolta in data 23 agosto per ricordare i luoghi storici e non dimenticare chi e' caduto per la Patria.
Stefano Cagnato |
Il Forte di Monte Ercole è stata una fortezza italiana costruita tra il 1904 e il 1913 sulla sommità dell'omonimo monte, a difesa del confine italiano con l'Impero austro-ungarico. Si trova presso l’abitato di Ospedaletto di Gemona vicino all'estremità settentrionale del settore pianeggiante detto Campo di Osoppo – Gemona, a nord della pianura friulana, il forte di Monte Ercole sorge ad una altitudine di 305 m s.l.m su uno dei piccoli rilievi che sovrastano il centro abitato di Ospedaletto, sulla propaggine ovest della catena montuosa del Chiampon. La posizione strategica del complesso militare permetteva il controllo della principale via di accesso all’Italia dalle valli della Carnia o dal Canale del Ferro - Val Canale, ovvero la valle del Tagliamento. Questa, poco più a sud della confluenza con il fiume Fella, si restringe creando il passaggio obbligato della stretta di Venzone. Da qui in poi la piana alluvionale si apre, non trovando ostacoli naturali fino al mare (fatta eccezione per i piccoli rilievi di Osoppo e Buja, del Monte di Ragogna e, più a sud, le basse colline dell’anfiteatro morenico glaciale, poco adatte ad allestire un sistema difensivo), nel territorio comunale di Gemona del Friuli, in Friuli-Venezia Giulia.
Alla data dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1915, il forte distava meno di 30 km in linea d’aria dal confine di stato che allora attraversava la città di Pontebba, ma nei primi anni del conflitto la Fortezza dell’alto Tagliamento non era stata coinvolta direttamente in azioni di battaglia. Lo spostamento della linea del fronte nella zona dell’Isonzo e del Carso comportò la necessità di impegnare in tale zona maggiori risorse, inducendo il comando italiano ad attingere agli armamenti dislocati nei forti del Gemonese. A seguito dello sfondamento austro-germanico di Caporetto, la sera del 27 ottobre giunse al forte di Monte Ercole l'ordine di eseguire il completo il disarmo della struttura e lo spostamento delle bocche da fuoco oltre il Tagliamento al comando del tenente colonnello Ugo Cavallero. La postazione rimase così presidiata solamente dal maresciallo Aurelio Bergamino con una decina di uomini. Nei due giorni seguenti, nella grande concitazione della ritirata, si susseguirono ordini contrastanti fra quelli ricevuti dalle truppe del 2º battaglione del 49º reggimento fanteria comandato dal maggiore Francesco Morelli di stanza ad Ospedaletto (emessi dal generale Antonino Di Giorgio) e quelli impartiti dal comandante della 63ª divisione, generale Francesco Rocca. Questi, in data 29 ottobre 1917 diede infine disposizione di minare e far esplodere la fortezza ed il deposito di gelatina sul lago di Ospedaletto. Il comando, dopo aver eseguito l'evacuazione del paese, venne eseguito alle ore 16 dello stesso giorno. Lo scoppiò provocò lesioni alle strutture del Priorato di Santo Spirito ed alle abitazioni del borgo. Il giorno 29, la 22ª divisione Kaiserschützen eseguiva l’occupazione della zona. Questa, condotta poi localmente da truppe ungheresi, terminò con la ritirata delle stesse, avvenuta il 6 novembre 1918.
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