giovedì 8 giugno 2023

FIDCA Udine : 8 giugno 2023 : Giornate Internazionali O.N.U.-Bambini Innocenti Vittime di Aggressione,ecc.

 La FIDCA e' stata presente ed ha sostenuto concretamente queste importanti Giornate d'Azione    ONU.



L'attività organizzativa della Sezione si esplicita in varie forme ed azioni fra cui il sostegno partecipativo diretto ad azioni anche sociali e culturali in moltissime Giornate organizzate e distribuite secondo i dettami ONU,esse vengono pianificate e gestite sul territorio principalmente dal Club per l'UNESCO di Udine, Il compito principale di queste Giornate e' quello di mantenere accese le attenzioni sia morali che etiche su determinate questioni ma sopratutto a non far diminuire il livello di tutela intellettuale su importanti tematiche che coinvolgono la nostra Società civile.

Il grande impegno della Presidente del Club Dottoressa Renata Capria d'Aronco,fra l'altro nostra Socia

 Onoraria, e' instancabile ad Ella vada tutta la nostra riconoscenza.


A queste Giornate hanno partecipato direttamente i Soci : Antonello Quattrocchi e Giuseppe Troilo della FIDCA di Udine.


Tema:   - GIORNATA INTERNAZIONALE PER I BAMBINI INNOCENTI VITTIME DI

AGGRESSIONE (4.VI)-- GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO (20.VI)
- GIORNATA INTERNAZIONALE DI SUPPORTO ALLE VITTIME DELLA
TORTURA (26.VI)
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Giovedì 8 Giugno 2023 - Ore 17.00
Palazzo Antonini – Aula 7 - Università degli Studi di Udine

Renata Capria D’Aronco
Presidente del Club per l’UNESCO di Udine


Introduzione
Teresa Gualtieri
Presidente della FICLU e del Club per l’UNESCO di Catanzaro


Saluto istituzionale


Vittorio Sutto
Docente, Giornalista pubblicista
Bambini istriani: due volte emarginati

Milica Vasic
Psicologa, Psicoterapeuta, Componente del Club per l’UNESCO di Udine
I bambini: Eredi più importanti del nostro lavoro

Paola Rizzi
Scrittrice, Componente del Club per l’UNESCO di Udine
Versi personali

Antonello Adriano Quattrocchi
Già Componente del Direttivo Regionale F.V.G. LIDU - Membro FIDH (Federazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo), Dottore in Sociologia, Giornalista Pubblicista, Presidente -FIDCA (Federazione dei Combattenti Alleati) Udine, Delega per i Diritti Umani nel Club per l’UNESCO di Udine


Violenza sulla gioventù


Giuseppe Troilo

Maresciallo Specialista A.M. già facente parte della disciolta 36’ Aerobrigata I.S., Socio FIDCA di Udine,
Socio del Club per l’UNESCO di Udine


Giornata Internazionale per i bambini innocenti vittime di aggressione


Maria Sabina Marzotta

Docente, Presidente del Caffè Letterario Udinese, Componente del Club per l’UNESCO di Udine
Bambini e violenza fisica e psicologica







ecc.

Sintesi degli interventi FIDCA :

Ogni anno, il 4 di giugno, si celebra la Giornata internazionale dei Bambini Innocenti Vittime di Aggressioni, con lo scopo di riconoscere il dolore sofferto dai piccoli di tutto il globo, sottoposti ad abusi fisici, mentali ed emotivi.

Questa celebrazione ribadisce l’impegno delle Nazioni Unite nel proteggere i diritti dei più piccoli, sotto la guida della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato internazionale sui diritti umani più rapidamente e ampiamente mai ratificato nella storia.

La violenza contro i bambini è spesso un fenomeno invisibile, non ascoltato e non denunciato, che può assumere molte forme.  L’ambiente scolastico, subito dopo quello familiare, è il luogo dove si verificano più frequentemente le violenze. 

Il 19 agosto 1982, durante una sessione speciale dedicata alla questione palestinese, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si dichiarò “sconvolta dal grande numero di bambini palestinesi e libanesi innocenti vittime degli atti di violenza perpetrati da Israele”. In quella occasione l’Assemblea Generale, con la risoluzione ES-7/8, istituì la Giornata internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni, con l’obiettivo di affermare l’impegno delle Nazioni Unite nella protezione dei diritti dei bambini, sensibilizzare tutti e prendere atto del dolore che affligge i bambini che in tutto il mondo sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi.

La violenza colpisce più di 1 miliardo di minori nel mondo. 1 bambino su 10 è vittima molestie prima dei 18 anni. 9 bambini su 10 vivono in Paesi in cui le punizioni corporali non sono vietate. 246 milioni di minori all’anno subiscono soprusi in ambito scolastico. 1 studente su 3 è stato vittima di bullismo da parte di coetanei a scuola e almeno 1 bambino su 10 ha subito cyberbullismo. I numeri relativi agli abusi online sono in tragico aumento.  È inoltre una triste realtà che, ovunque scoppi un conflitto armato, a subirne più tragicamente le conseguenze siano i più vulnerabili, ovvero i più piccoli.

Negli ultimi anni, il numero di violazioni perpetrate contro i bambini è tragicamente aumentato in tutti i suoi aspetti, specialmente nelle zone di conflitto. Sono oltre 250 milioni i bambini di Paesi in guerra a necessitare di protezione.

Solo in Ucraina, secondo i dati UNICEF, in cento giorni di guerra, almeno 262 bambini sono stati uccisi e 415 feriti in attacchi, mentre 5,2 milioni necessitano di assistenza umanitaria.

Nel mondo, 1 utente di internet su 3 è un bambino e 800 milioni di loro utilizzano i social media. Ogni minore può diventare vittima di violenza online: le segnalazioni al NCMEC sono passate da 1 milione nel 2014 a 45 milioni nel 2018.

NOTA:

Il National Center for Missing & Exploited Children (NCMEC) 

è un'organizzazione privata senza scopo di lucro fondata nel 1984 dal Congresso degli Stati Uniti. Nel settembre 2013, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, il Senato degli Stati Uniti e il Presidente degli Stati Uniti hanno riautorizzato lo stanziamento di 40 milioni di dollari in finanziamenti per il National Center for Missing & Exploited Children come parte del Missing Children's Assistance Reauthorization Act del 2013.  

L'attuale presidente dell'organizzazione è Jon Grosso di Kohls. NCMEC gestisce casi di bambini scomparsi o sfruttati dall'infanzia ai giovani adulti fino all'età di 20 anni. 

In risposta all’aumento delle gravi violazioni commesse contro i bambini negli ultimi anni, il Rappresentante speciale del Segretario generale per i bambini e i conflitti armati sta lanciando ACT to Protect Children Affected by Conflict, una campagna globale per generare maggiore consapevolezza e azione per proteggere i bambini colpiti dalla guerra.

Grazie alla loro presenza sul campo, le Nazioni Unite ci permettono di scoprire le storie dei bambini vittime di violenza. Dalla Sierra Leone alla Colombia, dalla Somalia all’Afghanistan, ogni anno i conflitti colpiscono la vita di decine di migliaia di bambini e bambine. Sono costretti ad arruolarsi nell’esercito o nei movimenti armati, vengono rapiti, usati e abusati, alimentando guerre che non hanno creato loro. 

Quanto sopra descritto è una immagine approssimata della realtà mondiale in cui i protagonisti principali sono i bambini materialmente indifesi anche se teoricamente protetti.

Di più si poteva  e si potrebbe fare? Non lo sappiamo per certo.

Una cosa possiamo però fare tutti nel nostro piccolo ed è la prevenzione, cioè di prestare molta attenzione ai piccoli segnali anomali di comportamento dei bambini, vigilare sugli ambienti frequentati e sull’uso della rete, le compagnie frequentate e cosa più importante saper ascoltare quello che i piccoli innocenti a volte esitano a dire.

Il doloroso fenomeno è così diffuso che sicuramente fra coloro che hanno ascoltato questa relazione ci sarà qualcuno che a sua volta ha dovuto subire violenza infantile. A queste persone vada tutta la nostra solidarietà e la richiesta di perdono per non aver potuto fare nulla per aiutarlo.

 

Questa relazione continua con quanto puntualizzato da Antonello:

Prima di procedere dobbiamo fare chiarezza e spiegare il significato, per chi non lo sa, di termini usati nella relazione per capire di cosa si parla.

-      GenZ: Generazione Z, termine usato per descrivere gli americani nati tra la fine del 1990 e l'inizio del 2000.

 

-      Terre des hommes: Terre des Hommes è una fondazione nata più di 60 anni fa per proteggere i bambini di tutto il mondo da ogni forma di violenza o abuso, garantire a ogni bambino il diritto alla salute, istruzione e libertà, senza alcuna discriminazione di carattere religioso, etnico, politico o di genere.

 

-      One day group: OneDay è la capogruppo garante della cultura aziendale, della sostenibilità finanziaria e tecnologica e delle relazioni istituzionali di tutte le company. Si occupa inoltre di attività di Business & Community building per lanciare startup con un approccio al lavoro unico e innovativo, basato sui pillar di velocitàambizione e concretezza.

 

-      Sexting: L’anglicismo sexting nasce dalla fusione della parola “ sex” con “texting” che appunto sta a significare “invio di messaggi di testo”.

 

-      LGBTQ: è un acronimo che definisce la comunità d'individui il cui orientamento o identità sessuale non rientra nella concezione "tradizionale" del rapporto uomo-donna. Le lettere stanno per Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer

 

Sull’ argomento in questione ,

propongo questo importante studio svolto alcuni mesi fa e credo fondamentale per l’analisi complessiva di questo importante e delicato fenomeno, che riguarda la Società intera.

-      Dall’Osservatorio in difesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group risulta:

 

NOTA. (Terre des hommes: è una fondazione nata più di 60 anni fa per proteggere i bambini di tutto il mondo da ogni forma di violenza o abuso, garantire a ogni bambino il diritto alla salute, istruzione e libertà, senza alcuna discriminazione di carattere religioso, etnico, politico o di genere. One day group: è la capogruppo garante della cultura aziendale, della sostenibilità finanziaria e tecnologica e delle relazioni istituzionali di tutte le company. Si occupa inoltre di attività di Business & Community building per lanciare startup con un approccio al lavoro unico e innovativo, basato sui pillar di velocitàambizione e concretezza.)

 

Risulta:

Violenza di genere: il 74% dei giovani non ascoltato dagli adulti. 3 su 10 testimoni di abusi

Preoccupante anche il contesto in cui si è assistito a episodi di violenza: al primo posto c’è la scuola, luogo deputato alla crescita e alla sicurezza personale. Seguono i social, al terzo e quarto posto ci sono famiglia e sport, poi non dimentichiamo l’inverso quindi: bullismo, violenza psichica svolta sia verso i coetanei ma anche verso altre persone.

Un vero e proprio atto di accusa al mondo degli adulti.

In tema di violenza di genere la Generazione Z parla chiaro: il 74% dei giovani crede che studenti e studentesse vittime di violenza non vengano presi sul serio dagli adulti. A denunciarlo è l’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group che ha coinvolto più di 10.000 ragazze e ragazzi delle community di Scuola Zoo di cui fanno parte ragazze e ragazzi tra i 15 e i 19 anni di tutta Italia.

-      NOTA: Gen Z Generazione Z, termine usato per descrivere gli americani nati tra la fine del 1990 e l'inizio del 2000.

 

E c'è di più: ben tre giovani su dieci ha infatti dichiarato di aver assistito a un episodio di violenza di genere. Il 46% a violenza psicologica, il 24% a violenza fisica, il 20% a violenza in rete, il 10% a episodi di violenza sessuale. 

Un dato preoccupante emerge anche dalle risposte sul contesto in cui si è assistito a episodi di violenza: al primo posto, con il 44% delle risposte, c’è la scuola, luogo che dovrebbe essere deputato alla crescita e alla sicurezza personale. In seconda battuta seguono i social (28%): gli spazi virtuali continuano a essere luoghi pressoché privi di controllo, pieni di pericoli reali. Al terzo posto ci sono la famiglia o la coppia (22%) e infine lo sport (6%).

Nonostante emerga dal sondaggio che le ragazze e i ragazzi siano circondati da diverse forme di violenza dimostrano comunque una grande sensibilità al tema e una forte volontà di cambiamento. Quasi 9 giovani su 10 ritengono che in Italia ci sia discriminazione di genere. Tra questi il 90% ritiene che il contributo dei maschi nella risoluzione del problema sia fondamentale (57%) o importante (30%).

"C'è uno scollamento sempre più grande tra mondo dei giovani e mondo adulto, che sembra essersi completamente dimenticato degli adolescenti. Ed è impressionante vedere come la scuola, il luogo dove i nostri figli e le nostre figlie passano gran parte del loro tempo, non sia considerato un luogo sicuro per i più giovani. Terre des Hommes continua a mettere al centro l'ascolto dei ragazzi e delle ragazze- afferma Paolo Ferrara, Direttore Generale Terre des Hommes Italia- il Network indifesa, che abbiamo creato nel 2018, è la prima rete di web radio e giovani ambasciatori contro la discriminazione e la violenza di genere, bullismo, cyber-bullismo e sexting. Un esperimento di successo che continua oggi a promuovere la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, affinché possano sempre di più esprimere le loro idee, sviluppare i loro talenti e diventare protagonisti di questa società, che troppo spesso si dimentica di loro. Noi crediamo in loro".     

"Se i più giovani hanno timore di non essere creduti nel denunciare atti di violenza significa che il mondo degli adulti sta sbagliando qualcosa nel modo in cui ascolta e interagisce con loro. Un conto è non capire il significato di un meme o di una parola del vocabolario Gen Z, un altro è non mettersi nelle condizioni di saper ascoltare una richiesta d'aiuto: non possiamo permettercelo. Ed è per questo che da anni insieme a Terre des Hommes lavoriamo per scoprire e rendere noti gli scenari e i problemi delle nuove generazioni in materia di discriminazioni e violenze, nella speranza che istituzioni, aziende e famiglie possano recepire e mettere in atto azioni concrete", commenta Gaia Marzo, Corporata Communication Director e Equity partner di OneDay Group. 

Grazie per l’attenzione.

Giuseppe Troilo   e Antonello Quattrocchi          Udine 8 Giugno 2023

FONTI: UNUNICRIWHO,



FIDCA NON DIMENTICA!

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