GIORNATA MONDIALE DELLA DEMOCRAZIA -GIORNATA O.N.U.-15.IX
UNIVERSITA' degli Studi di Udine.
Intervento congiunto FIDCA Udine con Giuseppe Troilo e Quattrocchi Antonello
Relazione :
LA DEMOCRAZIA NEL MONDO
Fonte EURONEWS
Stato della democrazia: il confronto tra i Paesi europei
Secondo il Rapporto Global State of Democracy 2023, l'Europa mantiene lo status di regione con i più alti risultati al mondo in termini di performance democratica, ma in molti Paesi si è registrato un calo.
Il rapporto è stato stilato dall**'International Institute for Democracy and Electoral Assistance**, un'organizzazione intergovernativa con sede a Stoccolma, secondo cui i fondamenti della democrazia si starebbero indebolendo in tutto il mondo, con la metà dei Paesi che subiscono un declino nei parametri dello Stato di diritto e della libertà di espressione.
L'Europa mantiene il suo status di regione con i migliori risultati al mondo, ma si sono registrati cali in molti Paesi, comprese le democrazie consolidate come Regno Unito, Austria e Paesi Bassi.
Il deterioramento globale continua
Secondo il rapporto 2023, intitolato "The Global State of Democracy 2023 Report - The New Checks and Balances", in ogni regione del mondo la democrazia continua a declinare contrarsi, con almeno un indicatore chiave della performance democratica in ribasso negli ultimi cinque anni in quasi la metà dei 173 Paesi esaminati.
"Molti Paesi stanno hanno problemi con i pilastri fondamentali della democrazia", ha dichiarato il segretario generale dell'Idea Kevin Casas-Zamora.
La relazione classifica i Paesi in quattro categorie principali di performance democratica: "Stato di diritto", "Diritti", "Rappresentanza" e "Partecipazione".
I Paesi nordici mostrano le migliori prestazioni democratiche: la Danimarca è in testa a tre categorie su quattro a livello mondiale, mentre Norvegia e Finlandia si classificano nella top ten in tutte le categorie, così come la Germania, e la Svezia in tre su quattro.
Francia e Regno Unito ,invece, sono riusciti a raggiungere la top 20 solo in due categorie. Il Regno Unito è al 17esimo posto nella categoria "Stato di diritto", con la Francia al 20esimo. Nella categoria "Diritti", i francesi detengono il 27esimo posto e britannici il 34esimo.
Ungheria, Polonia e Romania registrano i risultati peggiori nell'Unione europea.
Nel 2022, considerando sia i punteggi che la classifica globale, questi membri orientali dell'Ue non hanno mostrato grandi performance democratiche, piazzandosi fuori dai primi 50 nella classifica dello Stato di diritto.
Azerbaigian, Bielorussia, Russia e Turchia sono stati definiti "Paesi non democratici", restando fuori dai primi 100 in tutte le quattro categorie. "Il gruppo composto da Azerbaigian, Bielorussia, Russia e Turchia si è allontanato dal resto dell'Europa, con risultati nettamente inferiori alla media europea nella maggior parte degli indicatori di democrazia", spiega il rapporto.
Diversi Paesi europei hanno mostrato un calo significativo nella categoria dello "Stato di diritto", con i punteggi di sette di loro giù di oltre 0,05 punti. Il calo è stato particolarmente significativo in Portogallo, Austria, Paesi Bassi e Ungheria. Fuori dall'Ue Bielorussia e Regno Unito hanno registrato i cali maggiori.
L'Europa centrale è stata l'epicentro della crescita democratica, diventando la seconda sottoregione con i risultati più alti per quanto riguarda lo Stato di diritto, secondo il rapporto. La Germania ha ottenuto punteggi molto alti in tutte le categorie, ma è diminuito significativamente lo score nella categoria "Rappresentanza".
Le quattro categorie del rapporto esaminano diverse dimensioni della performance democratica di uno Stato.
La categoria "Diritti" aggrega un sistema giuridico equo, il rispetto delle libertà civili,il grado di realizzazione dell'uguaglianza politica e sociale in un Paese.
"Stato di diritto" è una nuova voce introdotta quest'anno, che include valutazioni sull'indipendenza della magistratura dall'influenza del governo, sulla misura in cui gli amministratori pubblici usano i loro ruoli per guadagni personali, sulla prevedibilità dell'applicazione della legge e sul grado di libertà dalla violenza politica.
"Rappresentanza" misura la credibilità dei processi elettorali, l'efficacia delle legislature e la qualità della rappresentanza democratica locale.
La categoria "Partecipazione" è una classifica aggregata del coinvolgimento dei cittadini nell'espressione democratica durante le elezioni, e oltre, con valutazioni del contesto in cui opera la società civile, la forza dei gruppi di interesse, il grado di inserimento dei cittadini nelle associazioni e nei sindacati e l'affluenza alle urne negli appuntamenti elettorali nazionali.
La posizione dell’Italia è la seguente: (fra il 2017 e il 2022)
- Legislazione 16 °
- Stato di Diritto 32 °
- Rappresentanza 11°
- Partecipazione 23°
Fonte IL SOLE 24 ORE
ALTRO PUNTO DI VISTA SULL’ARGOMENTO
Come ogni anno il settimanale britannico Economist ha compilato la classifica sullo stato di salute di 167 Paesi del mondo, dividendo i governi in democrazie piene, imperfette, regimi ibridi e autoritarismi.
Ecco tutti i dati
Per quanto riguarda le Democrazie piene, come Italia siamo intorno a quota 24, il migliore governo del mondo si conferma la Norvegia, confermata anche la Nuova Zelanda al secondo posto, mentre l’Islanda ha superato la Svezia nell’occupazione del terzo gradino del podio. Seguono e completano la top ten Finlandia, Danimarca, Svizzera, Irlanda, Paesi Bassi e Taiwan.
Quanti sono i “sinceri democratici”. Se guardiamo al numero della popolazione mondiale, appena l’8% per cento vive in questi 24 Paesi. Resta invece invariato il numero degli autoritarismi, 59 in totale. Ed è una buona notizia. Ma solo quest’ultima.
Il caso della Russia. Il governo di Putin registrato il più grande declino democratico di tutti i paesi del mondo, scendendo di 22 posizioni dalla classifica precedente al 146esimo posto.
A livello globale, i tre paesi con il punteggio peggiore sono l’Afghanistan , il Myanmar e la Corea del Nord. All’estremo opposto, Norvegia, Nuova Zelanda e Islanda sono classificati come i paesi più democratici del mondo.
E l’Italia? Siamo all’interno della categoria Democrazie imperfette e occupiamo la 34esima posizione globale, in calo di tre posti rispetto al 2021,.
Diciamo che secondo l’indicatore dell’Economist siamo avanti dal punto di vista del processo elettorale e del pluralismo, ma molto meno adeguata dal punto di vista del funzionamento del governo .
Come funziona il democracy index? Si tratta di una media ponderata basata sulle risposte a 60 domande, ognuna delle quali ha due o tre alternative risposte permesse. Molte delle risposte sono “valutate da esperti”; il report non indica il tipo di esperti, né il loro numero, né se gli esperti sono impiegati dal The Economist o ad esempio studiosi indipendenti, né la nazionalità degli esperti. Alcune risposte sono fornite dall’esame dell’opinione pubblica emergente da sondaggi nei rispettivi paesi. “Nel caso di paesi per i quali manchi un sondaggio, questo viene ricavato da paesi simili e la valutazione degli esperti viene usata per chiarire i punti oscuri.
Per ciascuno dei 60 quesiti, gli esperti assegnano una valutazione di 1 (corrispondente alla risposta “sì”) o 0 (“no”), oppure, in alcuni casi è ammesso anche lo 0,5 (per risposte non nette). Oltre alla valutazione degli esperti, si tengono in considerazione sondaggi nazionali o regionali certificati e parametri come la partecipazione elettorale. Ogni macro categoria, alla fine, riceve un punteggio da zero a dieci e in base alla media dei voti ottenuta si stila la classifica. I risultati dell’indice vengono poi utilizzati per posizionare i Paesi in uno dei 4 tipi di regime democratico: “democrazia piena” (punteggio superiore a 8), “democrazia imperfetta” (tra 6 e 8), “regime ibrido” (tra 4 e 6) e “regime autoritario” (4 punti o inferiore).
Dagli indici delle cinque categorie, tutti mostrati nel report, viene poi calcolata la media che fornisce il democracy index della nazione. Infine questo decide la classificazione della nazione in questo modo:
1. Democrazie complete (punteggio di 8-10): sono nazioni dove le libertà civili e politiche di base non solo sono rispettate, ma anche rinforzate da una cultura politica che contribuisce alla prosperità dei principi democratici. Queste nazioni hanno un valido sistema di pesi e contrappesi di governo, una magistratura indipendente le cui decisioni vengono imposte, governi che funzionano in maniera adeguata e media che sono diversificati e indipendenti. Queste nazioni hanno problemi limitati nell’ingranaggio democratico;
2. Democrazie imperfette (punteggio da 6 a 7.99): sono nazioni dove le elezioni sono libere e le libertà civili di base sono rispettate, ma possono avere dei problemi (ad esempio violazione della libertà d’informazione). Nondimeno, queste nazioni hanno delle significative falle in altri aspetti democratici, inclusi una cultura politica sottosviluppata, bassi livelli di partecipazione nella vita politica, e problemi nel funzionamento del governo.
3. Regimi ibridi (punteggio da 4 a 5.99): sono nazioni dove avvengono puntualmente significative irregolarità nelle elezioni che non sono quindi libere. Queste nazioni comunemente hanno governi che mettono pressione all’opposizione, una magistratura non indipendente e una corruzione estesa, pressione sui media, debole principio di legalità e falle più pronunciate delle democrazie imperfette nel campo della cultura politica sottosviluppata, bassi livelli di partecipazione politica e problemi nel funzionamento del governo.
4. Regimi autoritari (punteggio inferiore a 4): sono nazioni dove il pluralismo politico è assente o è estremamente limitato. Queste nazioni sono spesso dittature assolute, possono avere qualche istituzione convenzionale propria di una democrazia ma di scarsa rilevanza; le violazioni e gli abusi sulle libertà civili sono all’ordine del giorno, le elezioni (se ci sono) non sono assolutamente libere, i media sono spesso controllati dallo Stato o da gruppi associati al regime, la magistratura non è indipendente, la censura è onnipresente e sopprime ogni critica che interessi il governo.
Da Euronews
Stato della democrazia: il confronto tra i Paesi europei
Secondo il Rapporto Global State of Democracy 2023, l'Europa mantiene lo status di regione con i più alti risultati al mondo in termini di performance democratica, ma in molti Paesi si è registrato un calo
Il rapporto è stato stilato dall’International Institute for Democracy and Electoral Assistance, un'organizzazione intergovernativa con sede a Stoccolma, secondo cui i fondamenti della democrazia si starebbero indebolendo in tutto il mondo, con la metà dei Paesi che subiscono un declino nei parametri dello Stato di diritto e della libertà di espressione.
L'Europa mantiene il suo status di regione con i migliori risultati al mondo, ma si sono registrati cali in molti Paesi, comprese le democrazie consolidate come Regno Unito, Austria e Paesi Bassi.
Grazie per l’attenzione e buon proseguimento
GIUSEPPE TROILO E ANTONELLO QUATTROCCHI - FIDCA UDINE
16/09/2024
Nessun commento:
Posta un commento