La Sezione FIDCA di Udine ha partecipato alla Cerimonia del Giorno del Ricordo con gli amici e soci :
Quattrocchi,Pipere,Bortolotti,Benussi ed in doppia rappresentanza con la dottoressa Renata Capria
d'Aronco Presidente del Club per l'Unesco di Udine -Socia Onoraria FIDCA- ed altri amici Rispettosi
del Ricordo e della Storia Umana dei nostri fratelli Giuliano-Istriano e Dalmati.
Fidca sempre al fianco dell'ANVGD guidata dalla splendida Bruna Zuccolin -presente fra tutti anche
Bruno Bonetti ed altri Soci e quadri dirigenti dell'ANVGD.
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Bortolotti-Benussi-Pipere |
La fine della guerra. Nel 1943, dopo tre anni di guerra, le cose si erano messe male per l'Italia. Il regime fascista di Mussolini aveva decretato il proprio fallimento con la storica riunione del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943. Ne erano seguiti lo scioglimento del Partito fascista, la resa dell'8 settembre, lo sfaldamento delle nostre Forze Armate.
Nei Balcani, e particolarmente in Croazia e Slovenia, le due regioni balcaniche confinanti con l'Italia, il crollo dell'esercito italiano aveva fatalmente coinvolto le due capitali, Zagabria (Croazia) e Lubiana (Slovenia).Qui avevano avuto il sopravvento le forze politiche comuniste guidate da Josip Broz, nome di battaglia "Tito", che avevano finalmente sconfitto i famigerati "ustascia" (i fascisti croati agli ordini del dittatore Ante Pavelic che si erano macchiati di crimini), e i non meno odiati "domobranzi", che non erano fascisti, ma semplicemente ragazzi di leva sloveni, chiamati alle armi da Lubiana a partire dal 1940, allorché la Slovenia era stata incorporata nell'Italia divenendone una provincia autonoma.
Con il crollo del regime - siamo ancora alla fine del 1943 - i fascisti e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo, prima torturati e poi gettati nelle foibe. Morirono, si stima, circa un migliaio di persone. Le prime vittime di una lunga scia di sangue..................In realtà, il numero degli infoibati e dei massacrati nei lager di Tito fu ben superiore a quello temuto da De Gasperi. Le uccisioni di italiani - nel periodo tra il 1943 e il 1947 - furono almeno 20mila; gli esuli italiani costretti a lasciare le loro case almeno 250mila.
NOI NON DIMENTICHIAMO!!!!!!
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