Queste espressioni di Patriottismo sono di grande onore sia per chi le svolge, per il Rispetto del Ricordo, sia per il Doveroso Ricordo Storico ed Umano,il Rispetto per gli Uomini che hanno combattuto, ma si ha anche il Dovere Morale di non DIMENTICARE e sopratutto di non far dimenticare Valori,Ricordi e Rispetto!
Il Kolovrat è una dorsale al confine tra Italia e Slovenia e chiude a nord-est le valli del Natisone. Punto di partenza è il parcheggio del rifugio Solarie, nei pressi del passo Solarie, dove sorge il monumento al primo caduto della Grande Guerra.
STEFANO CAGNATO FIDCA UDINE |
Sul monumento sono riportate le seguenti
parole: "Qui / gli Alpini del Cividale / caricate le armi / balzavano
incontro / alla morte e alla gloria / offrendo sull'are / della Patria / il
primo caduto / nella Grande Guerra / Riccardo di Giusto / 24 maggio 1915".
Da :
http://www.itinerarigrandeguerra.it/
Riccardo Giusto (Udine 1895 - Drenchia 1915) fu un alpino durante la
Grande Guerra. Rimasto orfano in tenera età, non poté continuare nessun tipo di
studi e lavorò fin da giovane come ferroviere. Nel 1914 venne chiamato al
servizio militare e divenne un alpino del Battaglione
Cividale. Nel maggio del 1915 l'Italia dichiarò guerra
all'Austria-Ungheria e Giusto,
assieme ai suoi commilitoni, venne mandato sull'altopiano del Kolovrat, al confine con l'Impero asburgico.
Alle due di notte del 24 maggio 1915 l'esercito italiano mosse i primi passi all'interno del territorio austro-ungarico. Riccardo Giusto ebbe il compito, assieme alla sua colonna, di occupare la cima del Monte Natpriciar ma un colpo di fucile sparato dai gendarmi disposti lungo il valico di Solarie lo uccise all'istante. L'alpino friulano fu così il primo caduto italiano ufficiale nella Grande Guerra.
Per questo motivo gli fu immediatamente conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Inizialmente il suo corpo venne seppellito nel piccolo cimitero di San Volfango, ai piedi dell'altopiano, e nel 1923 fu traslato all'interno del Tempio Ossario di Udine. Un monumento sul Passo Solarie ricorda ancora oggi il luogo della sua morte.
Curiosamente, per un errore amministrativo nel 1929, Giusto fu per lungo tempo conosciuto come "Riccardo di Giusto". Solo alcuni studi effettuati nel 2014 hanno permesso di scoprire la corretta identità dell'alpino udinese.
Alle due di notte del 24 maggio 1915 l'esercito italiano mosse i primi passi all'interno del territorio austro-ungarico. Riccardo Giusto ebbe il compito, assieme alla sua colonna, di occupare la cima del Monte Natpriciar ma un colpo di fucile sparato dai gendarmi disposti lungo il valico di Solarie lo uccise all'istante. L'alpino friulano fu così il primo caduto italiano ufficiale nella Grande Guerra.
Per questo motivo gli fu immediatamente conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Inizialmente il suo corpo venne seppellito nel piccolo cimitero di San Volfango, ai piedi dell'altopiano, e nel 1923 fu traslato all'interno del Tempio Ossario di Udine. Un monumento sul Passo Solarie ricorda ancora oggi il luogo della sua morte.
Curiosamente, per un errore amministrativo nel 1929, Giusto fu per lungo tempo conosciuto come "Riccardo di Giusto". Solo alcuni studi effettuati nel 2014 hanno permesso di scoprire la corretta identità dell'alpino udinese.
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